Un viaggio nel mondo delle attrici, donne fragili e manipolatrici

Il 27 febbraio all'Institut français Le bal des actrices (2009) di Maïwenn, top model, attrice e regista dalla vita difficile

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 febbraio 2014 14:35
Un viaggio nel mondo delle attrici, donne fragili e manipolatrici

Appuntamento coi Jeudi Cinéma dell’Institut français Firenze giovedì 27 febbraio 2014 ore 20: in programma Le bal des actrices, commedia francese del 2009 di Maïwenn Le Besco, con Jeanne Balibar, Romane Bohringer, Julie Depardieu, Mélanie Doutey, Marina Foïs, Estelle Lefébure, Maïwenn, Linh Dan Pham, Charlotte Rampling, Muriel Robin, Karole Rocher, Karin Viard, Joey Starr. Una regista, Maïwenn, desidera girare un documentario sulle attrici, tutte le attrici: quelle famose, quelle sconosciute, quelle intellettuali, quelle comiche, quelle dimenticate.Filmando proprio tutto, con o senza il loro consenso, la regista entra nel gioco e si lascia divorare da queste donne tanto fragili quanto manipolatrici, innamorandosi di una di esse. Maïwenn Le Besco, top model, attrice dall’età di tre anni e regista dalla vita difficile (prenderà le distanze dalla madre crudele e dal padre manesco accusandoli di violenze fisiche e psicologiche), protagonista di campagne di sensibilizzazione contro lo sfruttamento dei bambini e di unioni sentimentali chiacchieratissime, si è ricavata una nicchia nell'establishment maschile dello spettacolo, anche coinvolgendo altre donne, come la sceneggiatrice Emmanuelle Bercot, con la quale fonda nel 2008 la società di produzione MAI. Per la cineasta la mescolanza tra arte e vita sembra un destino scritto.

Quando girò Il quinto elemento (1997) è con Luc Besson (insieme hanno una figlia, Shanna) che proprio su quel set si innamora di Milla Jovovich, abbandonandola. A causa del trauma Maïwenn diventa bulimica, ingrassando 25 chili in poche settimane, per poi essere salvata dai medici e dalla passione per il suo lavoro. I suoi drammi personali diventano la materia di un film in Pardonnez-moi (2009), dove interpreta una futura madre che deve fare i conti con i segreti della propria vita familiare, prima di affrontare nuove responsabilità: un film crudo, realizzato come un documentario, macchina da presa a mano e attori professionisti.

Un metodo ripreso in Polisse (2011), vincitore del Premio della giuria al Festival di Cannes 2011, che racconta la storia nuda e cruda di una brigata della polizia criminale che si occupa di reati sui minori. Qui, Maïwenn si ritaglia il ruolo della fotografa Melissa, testimone per un reportage delle operazioni del gruppo e a sua volta coinvolta ben oltre le aspettative.

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