Sciopero per non perdere il posto. Un tempo erano lavoratori, ve li ricordate?

Oggi i 150 lavoratori dell'Esaote di Via di Caciolle hanno effettuato uno sciopero di un'ora, dalle ore 11.00 alle ore 12.00, l'adesione è stata molto alta

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 febbraio 2014 14:43
Sciopero per non perdere il posto. Un tempo erano lavoratori, ve li ricordate?

C'era la crisi. Ci sarebbe ancora. Si sciopera per non perdere il posto e chi lo ha perso presidia per non perdere il sostegno. Chi non ha più diritto agli ammortizzatori sociali perché non previsti, esauriti o scaduti, presidia le agenzie del lavoro a partire dalle prime luci dell'alba. C'è chi lascia tutto, parte per mete spesso straniere, e manda i soldi a casa. Però a casa, con la famiglia, non ci vive più. C'è anche chi fino a ieri era ricco, o stava bene, lavorava e faceva lavorare.

Poi ha chiuso. Un po' ha sofferto. Poi si è ucciso. Perché poi ad essere drammatici, pessimisti e tristi è un attimo, ma la crisi c'è ancora. La direzione del gruppo Colacem ha annunciato la chiusura definitiva del cementificio di Pontassieve. E’ un altro duro colpo per l’economia locale che vede chiudere o ridimensionarsi molte aziende della zona. Questa volta saranno 48 i lavoratori che si troveranno senza lavoro. Domani mercoledì 26 febbraio i lavoratori dello stabilimento si ritroveranno in assemblea alle ore 17 , in via Aretina 8, a Pontassieve, e hanno lanciato un appello alle autorità per una significativa presenza all’evento: l’assessore regionale Simoncini ha già dichiarato che sarà presente.

Oggi i 150 lavoratori dell'Esaote di Via di Caciolle hanno effettuato uno sciopero di un'ora, dalle ore 11.00 alle ore 12.00, l'adesione è stata molto alta. Daniele Collini, della segreteria FIOM CGIL di Firenze, ha così commentato: “Sono tante le criticità che si sono rivelate in questi mesi in Esaote: dalla mancanza di un vero piano industriale da discutere con i Sindacati e i lavoratori, alla mancata soluzione per i 4 lavoratori somministrati presenti in azienda, che abbiamo chiesto di confermare.

Per tutti questi motivi, per due volte in pochi giorni, i lavoratori hanno deciso incrociare le braccia. Hanno aderito allo sciopero oltre il 70% degli addetti. L'azienda ha dato l'impressione di voler agire unilateralmente in una situazione così incerta; l'incontro tenutosi ieri in Confindustria non ha avuto un esito positivo, per questo abbiamo chiesto un incontro congiunto anche con l'Unità di Crisi della Regione Toscana che si terrà nei prossimi giorni”.

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