Shelbox: i lavoratori occupano il Comune

Il 5 marzo scade la cassa integrazione straordinaria. Ma per rinnovarla, il giudice pretende una liberatoria. Il Sindaco Occhipinti interviene: “Condizione inaccettabile”. Bonanni mercoledì a Firenze incontra i delegati Cisl della Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 febbraio 2014 23:36
Shelbox: i lavoratori occupano il Comune

Castelfiorentino, 24.02.2014- Sono partiti questa mattina dal presidio percorrendo il centro di Castelfiorentino in un pacifico corteo oltre 60 lavoratori della Shelbox. Giunti al Palazzo Comunale lo hanno occupato chiedendo al Sindaco di essere ascoltati e lanciando così l'ennesimo SOS per scongiurare il rischio di ritrovarsi, dal 5 marzo prossimo, senza alcun ammortizzatore. Dall'incontro in Provincia avvenuto qualche giorno fa alla presenza della Rsu, dell'Assessore Regionale Gianfranco Simoncini e dal curatore fallimentare, Mario Marchini, i lavoratori erano usciti senza nessuna novità ma con la convinzione di avere tutti i presupposti per accedere al rinnovo della Cassa Integrazione per altri sei mesi, in quanto rispetto ai 147 dipendenti di un anno fa, 23 si sono licenziati, 40 hanno trovato un impiego temporaneo e dunque oltre il 30% dei lavoratori al momento non usufruisce dell'ammortizzatore sociale.

Oggi invece la notizia che il Giudice accetta la richiesta di proroga vincolandola però alla firma delle liberatorie individuali dei lavoratori che, nel caso in cui il Ministero non concedesse l'approvazione, lascerebbero i lavoratori privi di qualsiasi ammortizzatore. "Questa richiesta ha colto tutti di sorpresa, anche il curatore fallimentare era del nostro avviso" afferma Stefano Cortini della Fiom Cgil di Firenze "ciò rappresenta un caso senza precedenti ed è per questo inaccettabile." Per questo la Rsu ha chiesto al Sindaco di intervenire subito.

Dopo una consultazione con le maestranze Occhipinti ha scritto due lettere: una al giudice delegato per invitarlo a rivedere la sua posizione e per confermare al curatore che quell'area rimarrà a destinazione produttiva; l'altra alle istituzioni, Provincia e Regione per condividere anche col Governo questa posizione e fissare al più presto un nuovo incontro. “Dopo il 5 marzo può succedere di tutto”. Il grido di allarme e di dolore di oltre 130 lavoratori della Shelbox, che fra pochi giorni potrebbero perdere anche la cassa integrazione straordinaria se permarranno le condizioni poste dal giudice per poterla sbloccare, è arrivato forte e chiaro questa mattina nella sala rossa del Municipio, all’interno della quale una folta delegazione (erano presenti oltre 50 lavoratori) è stata ricevuta dal Sindaco, Giovanni Occhipinti.

Obiettivo: intervenire a tutti i livelli, istituzionali e non, perché sia rimossa la condizione che il giudice ha chiesto per dare il via libera alla proroga della Cassa Integrazione, ovvero una liberatoria da parte dei lavoratori. In parole povere, un impegno scritto, formale, a restituire i soldi nel caso in cui il Ministero possa revocarne la concessione in un secondo momento, magari a seguito di una più chiara interpretazione delle norme vigenti. "Una condizione incomprensibile e inaccettabile – sostengono Massimo Simoncini e Maurizio Garofano, della RSU Shelbox - perché si scaricano sui lavoratori le incertezze delle norme, ed inoltre perché si crea in questo modo un precedente, che potrebbe in futuro valere anche per altre realtà produttive”.

Il Sindaco Occhipinti ha dichiarato che scriverà immediatamente al giudice perché non siano posti ostacoli di natura giuridica, e che nella interpretazione delle norme si tenga conto anche della “situazione drammatica” che una mancata proroga della cassa integrazione creerebbe a decine di famiglie. Una seconda lettera sarà inoltre indirizzata al curatore per ribadire la vocazione produttiva dell’area, peraltro potenziata di recente dal Regolamento Urbanistico che con la 4° variante ha aumentato la possibilità di ampliare la superficie coperta.

Subito dopo l’incontro con i lavoratori, il Sindaco ha già contattato l’Assessore regionale al Lavoro, Gianfranco Simoncini, e il presidente della Provincia, Andrea Barducci. “In un momento di crisi acuta quale è quello che l’Italia sta vivendo – sottolinea il Sindaco – abbiamo bisogno di un quadro normativo chiaro, ma anche che i soggetti deputati all’interpretazione delle norme abbiano un occhio di riguardo alla specificità delle varie situazioni di crisi. In tutti questi mesi, i lavoratori della Shelbox hanno condotto una battaglia encomiabile non solo per difendere i loro diritti e la loro dignità, ma anche per non disperdere il capitale umano, professionale e produttivo dell’azienda, tenendo alta l’attenzione dell’opinione pubblica su una questione che, per i riflessi occupazionali e per le ripercussioni sull’intero assetto socio-economico del territorio, riguarda tutti.” “L’impegno che ho assunto stamani – prosegue il Sindaco – è quello di scrivere al giudice delegato per invitarlo a riconsiderare la sua posizione, nonché confermare al curatore che quell’area è e rimarrà a destinazione produttiva.

Contemporaneamente, mi attiverò con la Provincia e la Regione Toscana affinché questa posizione sia condivisa ai vari livelli istituzionali e di governo. La Cassa integrazione, unica fonte di reddito per questi lavoratori, è non solo ciò che oggi consente loro di sopravvivere, ma anche quella che da corpo e sostanza alla parola “speranza”. La speranza di poter arrivare ad una svolta che possa realmente costruire un futuro migliore per quest’area produttiva. Per tutti questi motivi, non ci possiamo rinunciare”. Appuntamento a Firenze, mercoledì prossimo 26 febbraio, per Raffaele Bonanni, che incontra 500 delegati Cisl, componenti di Rsu e Rsa di tutta la Toscana, per parlare di rappresentanza e rappresentatività.

L’incontro si inserisce nella campagna avviata dai sindacati confederali per far conoscere ai lavoratori, con migliaia di assemblee sui luoghi di lavoro e sul territorio, contenuti e effetti dell’intesa sottoscritta il 10 gennaio scorso da Cgil, Cisl e Uil. Un insieme di regole condivise che disegnano un modello di rappresentanza sindacale trasparente e democratico, con l’obiettivo di rendere sempre più ampia la partecipazione di lavoratori e lavoratrici e consentire al tempo stesso il rispetto e l’esigibilità degli accordi sottoscritti, in particolare con la contrattazione decentrata.

Inevitabilmente sarà anche l’occasione per fare il punto sulla situazione economica della nostra regione, tra settori che tirano e altri ancora drammaticamente nella crisi, e dell’Italia, con le aspettative e le richieste per il nuovo Esecutivo guidato da Matteo Renzi. L’incontro avverrà al Palaffari di piazza Adua, a partire dalle ore 10. I lavori saranno aperti dalla relazione del segretario generale della Cisl Toscana, Riccardo Cerza e prevedono poi una serie di interventi di delegati di realtà significative del mondo del lavoro della nostra regione.

Sarà poi Bonanni a concludere i lavori con il suo intervento, previsto intorno alle ore 12,30.

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