Sanità, tariffe private allo stesso livello del ticket, ma per quali servizi?

Lazzeri (Ncd): “Chi tutelerà i cittadini di serie B per servizi che non riceveranno?”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 gennaio 2014 13:34
Sanità, tariffe private allo stesso livello del ticket, ma per quali servizi?

«L’annunciato ritiro dell’Asl 10 dalle prestazioni sanitarie per le quali il ticket equivale o è superiore alla tariffa del privato è il risultato della politica fallimentare dei ticket aggiuntivi per fasce Isee, utilizzati come cavallo di Troia per far strada alla privatizzazione dei servizi. La conseguenza è che i cittadini che contribuiscono con le proprie tasse al sistema sanitario toscano vengono accompagnati per mano dall’Asl verso i privati e si trovano così fra l’incudine e il martello ripagando per intero servizi che non avranno mai e che sono già stati pagati dalle loro tasse».

È la dichiarazione del consigliere regionale Ncd e membro della IV commissione Sanità, Gian Luca Lazzeri, che commenta la proposta di accordo fra Asl e istituti e associazioni di volontariato che fanno attività specialistica per unificare le tariffe private a livello del ticket in cambio del “ritiro” dell’Asl dagli esami dove già esiste un equivalenza di costo, consentendo ai privati che accetteranno di essere inseriti nel Cup. «Il meccanismo dell’accordo – sottolinea – consiste nel far risparmiare la sanità pubblica, affidando molti esami diagnostici nelle mani dei privati, allo stesso tempo le detrazioni del 19% sulle prestazioni private usufruite dai cittadini graveranno unicamente sullo Stato.

Il risultato però è che questi ultimi pagheranno per un servizio pubblico che non sarà offerto. Si tratta della conseguenza del flop dei ticket aggiuntivi per fasce Isee che hanno fatto lievitare i costi degli esami della sanità pubblica al pari di quelli del privato che però offre tempi d’attesa ridotti. A Firenze a pagare i ticket infatti è stato solo il 44% dei fiorentini (circa 811.000 pazienti) mentre gli esenti sono stati il 56%. Una percentuale di paganti che in Toscana scende al 46%, con poco più di 4 milioni di pazienti non esenti. Con l’accordo di questi giorni si arriva a una beffa ulteriore che creerà cittadini di serie A e di serie B, quelli cioè che pagano due volte senza ottenere nulla in cambio.

Per questo motivo chiediamo che la Regione offra dei benefit reali a chi sarà costretto dall’accordo a rivolgersi al privato magari con una detrazione sulle addizionali regionali che si aggiungerà a quella della prestazione, che grava però sullo Stato. Questa sarà anche l’occasione per fare chiarezza sui ticket aggiuntivi sui farmaci in convenzione, dove, ci viene segnalato, spesso il costo del ticket supera quello del medicinale. Si tratta quasi di un indebito arricchimento da parte dell’Asl che ha trasformato i ticket da compartecipazione a vero e proprio strumento di finanziamento proprio come già accaduto con l’intramoenia».

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