Fuori dalle solite rotte, la nuova stagione del Teatro delle Donne

11 spettacoli e quattro iniziative collaterali, delle quali due mini-rassegne dedicate rispettivamente al teatro per ragazzi e al teatro amatoriale.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 dicembre 2013 20:45
Fuori dalle solite rotte, la nuova stagione del Teatro delle Donne

FIRENZE - La contemporaneità indagata attraverso la sensibilità, il coraggio, la sofferenza, la fantasia, delle donne. È questo il fil rouge di Fuori dalle solite rotte, la nuova stagione del Teatro delle Donne di Calenzano, presentata questa mattina nel complesso delle Murate. Una proposta che guarda all’attualità, con sfondo sociale, confermando il ruolo del teatro quale vero e proprio servizio civile nonché arena di dibattito sempre attento alle problematiche dell’oggi. Dicevamo, una forte impronta femminile per il cartellone di un piccolo grande teatro che contribuisce a formare il dinamico e variegato panorama artistico troppo spesso ritenuto a torto minore, ma che è invece in grado di riservare gradite sorprese al pubblico più attento, quali cartelloni d’autore, piccole produzioni, visioni insolite di quanto ai più appare ovvio. 11 spettacoli e quattro iniziative collaterali, delle quali due mini-rassegne dedicate rispettivamente al teatro per ragazzi e al teatro amatoriale. Si comincia sabato 7 dicembre, con In fondo agli occhi, un delicato spettacolo sulla cecità come malattia, e come metafora - con un richiamo al Tiresia di greca, mitologica memoria -, metafora di una società che davanti a sé ha soltanto il buio di un futuro troppo incerto per essere rassicurante.

Sulla linea dell’introspezione esistenziale, Judith e l’angelo, in scena il 20, storia di una ragazza che affronta il senso del vuoto e della solitudine. Si entra nel vivo della stagione con African requiem, primo spettacolo del nuovo anno, scritto da Stefano Massini e interpretato da Isabella Ragonese, incentrato sull’oscura vicenda dell’assassinio, in Somalia, di Ilaria Alpi, del quale nel 2014 ricorrerà il ventennale. E ancora, il ritorno di Senza gioia, scritto da Ilaria Mavilla e diretto da Ciro Masella, dedicato al difficile periodo dell’adolescenza contemporanea.

L’impegno per un teatro civile continua l’8 marzo, con Amanda Sandrelli interprete di CREDOINUNSOLODIO, recital di Stefano Massini per dar voce alle donne a vario titolo coinvolte nella questione mediorientale. L’Italia contemporanea trova spazio in L’eremita contemporaneo, diretto da Anna Dora Dorno, che affronta la vicenda dell’acciaieria tarantina. Chiusura di stagione il 9 maggio con Scintille, di Laura Sicignano, toccante ricostruzione la tragedia della manifattura newyorkese nel cui incendio, nel marzo 1911, perirono 146 operaie. Un cartellone maturo, vicino al sentire del pubblico, non costruito per una ristretta cerchia di esegeti, ma che incoraggia chiunque ad avvicinarsi a quello spazio a volte inquietante che si nasconde dietro il sipario.

Un cartellone che, in un momento di grave crisi sociale per il Paese, insanguinato quasi ogni giorno da notizie di violenze contro le donne, si pone quale strumento di riflessione sulle loro qualità e potenzialità, sia umane sia artistiche. Ma il Teatro delle Donne allarga il ventaglio della sua proposta, affiancando ai cartelloni di prosa, del teatro ragazzi e di quello amatoriale, la Scuola di Scrittura Teatrale - diretta da Massini e nella quale interverranno anche Maurizio Scaparro e Amanda Sandrelli -, attiva ogni venerdì da gennaio a maggio 2014. Il Teatro delle Donne si conferma quindi una realtà importante per un territorio, quale quello di Calenzano, caratterizzato da una dimensione lavorativa abbastanza dinamica nonostante la crisi.

A questa realtà, se ne aggiunge un’altra di carattere culturale, il teatro appunto, che apre le sue porte ogni giorno della settimana, pomeriggio e sera, quando per gli spettacoli, quando per laboratori, incontri, conferenze. Un’azione ad ampio raggio, che tocca aspetti quali la socialità, al cultura, l’incontro, il dialogo, la riflessione, e preservano il territorio da quel degrado sociale cui troppe volte assistiamo. Questa sinergia fra il territorio e il suo teatro, che si traduce in una crescita culturale e sociale, è valsa quest’anno, al Teatro delle Donne, l’inclusione nel progetto regionale delle residenze artistiche, vedendo così riconosciuta la dimensione stabile della sua attività.

Oltre al fresco sostegno della Regione, a Calenzano il teatro è da sempre seguito e finanziato dall’amministrazione comunale, un raro esempio di attenzione della politica verso la cultura, e che ci auguriamo venga seguito da molti altri enti locali. Da segnalare, mercoledì 1 gennaio, il concerto lirico di capodanno, per inaugurare il nuovo anno a teatro. Il cartellone completo, e tutte le informazioni generali su date, orari e biglietti, al sito www.teatrodelledonne.com. Niccolò Lucarelli

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