Teatro delle Sfide di Bientina, ecco la nuova stagione

La realtà dei teatri minori, a torto ancora troppo poco conosciuti, supera di gran lunga le aspettative del grande pubblico, proponendo cartelloni d’autore, piccole produzioni, visioni insolite di quanto ai più appare ovvio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 novembre 2013 22:37
Teatro delle Sfide di Bientina, ecco la nuova stagione

FIRENZE - La realtà dei teatri minori, a torto ancora troppo poco conosciuti, supera di gran lunga le aspettative del grande pubblico, proponendo cartelloni d’autore, piccole produzioni, visioni insolite di quanto ai più appare ovvio. In questo modus operandi si inserisce la stagione 2013-2014, l’ottava del Teatro delle Sfide di Bientina, presentata questa mattina presso la Libreria La Cité, in Borgo San Frediano; con un variegato cartellone principale suddiviso in quattro sezioni, per un totale di 28 spettacoli, sette dei quali in prima nazionale.

Una stagione costruita non senza difficoltà, potendo contare soltanto sui contributi di sostenitori privati, e sull’affetto del pubblico, che garantisce sempre incassi soddisfacenti. Fare teatro è una sfida con il quotidiano, una sfida con l’uomo - con i suoi misteri, le sue stranezze e le sue paure -, per riuscire a riprodurre sul palcoscenico quello specchio della vita che da due millenni non smette di affascinare, e che ai nostri giorni è rimasto uno dei pochissimi spazi di maturo dibattito democratico sulla società.

Un dibattito che il Teatro di Bientina intende riproporre anche quest’anno. Ecco nello specifico le quattro sezioni, o sfide che dir si voglia, della stagione: Toscanacci, risate e altri anticorpi. Un omaggio all’arguzia dei toscani, che è molto più del semplice senso dell’umorismo, ma è un modo filosofico di guardare alla vita. Un recupero delle nostre radici più autentiche, quell’arguzia che affonda le sue radici sin nel Trecento, quando Franco Sacchetti ebbe a scrivere che “Quei Toschi ci sono tutti gavazzieri”.

Questo tratto del carattere toscano è il punto di partenza per un teatro che non è semplicemente vernacolare, bensì è la lente d’ingrandimento sul carattere di un popolo. Sarà proprio uno di questi spettacoli ad aprire la stagione il 30 novembre, quel Completamente spettinato, interpretato da Paolo Migone, che porta in scena l’eterno, scombinato rapporto, fra uomini e donne. Un affresco umano dalla complessa leggerezza d’insieme. E poi, spazio a Sergio Sgrilli, Anna Meacci, Katia Beni, Andrea Kaemmerle e Alessandro Benvenuti.

Con loro, si ride e si riflette su una società alle prese con la crisi economica, con il caro-mutui, con l’eccesso di scienza e tecnologia, e l’arte di arrangiarsi. Inoltre, in questa sezione spiccano Zona torrida e Come conquistare le donne, (17 gennaio e 4 aprile), due spettacoli scritti da Donato Sannini, e a suo tempo da lui interpretati al fianco del compianto Carlo Monni; due testi non banali, che uniscono con maestria l’assurdo beckettiano al senso del comico fiorentino. Ma la stagione del teatro delle sfide va oltre i confini artistici regionali, e si apre al contesto internazionale e del varietà d’autore, con Birbanti e visionari, la minirassegna di tre spettacoli per adulti e bambini, fatta apposta per sognare e sospesa fra il mondo dei clown, degli illusionisti, e della vita quotidiana.

Da segnalare Mi chiamo Chiberto, di Antòn Valèn, regista del Cirque du Soleil. Ancora prosa nella rassegna L’autore è in sala, dedicata appunto al teatro specificatamente d’autore. Alberto Severi, giornalista culturale e autore di svariati testi drammaturgici, sarà in scena l’8 febbraio con Da dottor Jekyll a Mr. Hide, un monologo che ripercorre una carrellata di suoi interventi culturali. Incursione nello sport con La libertà è un colpo di tacco (1 marzo), interpretato da Roberto Ciufoli e dedicato alle battaglie per la democrazia in Brasile dell’indimenticato Socrates.

E ancora, il 7 marzo, Siamo momentaneamente assenti, di Jack&Joe Theater, scritto dieci anni fa ma ancora attuale, sul dramma della disoccupazione e l’etica dell’economia. Ad affiancare la prosa, una rassegna dedicata al teatro-canzone, Musica a 359°, impreziosita dai due appuntamenti con la lirica, in prima nazionale: Il tabarro, di Giacomo Puccini (8 dicembre), e L’italiana in Algeri, di Gioacchino Rossini (26 gennaio), allestite dalla compagnia Orfeo in Scena, che è riuscita nell’impresa di portare a teatro la lirica a costo zero, e che dopo sette anni di attività, porta i suoi spettacoli sui palcoscenici di tutta la regione..

In mezzo, tanta musica, anche straniera, prima del gran finale, il 25 aprile, con Dialoghi tra il Signor G e la Resistenza, di Edoardo Semmola e Silvia Conti. Non uno spettacolo su Gaber, bensì un omaggio nel decimo anniversario della scomparsa, attraverso un racconto che include le sue canzoni, l’Italia, e noi. Un cartellone maturo, vicino al sentire del pubblico, non costruito per una ristretta cerchia di esegeti, ma che incoraggia chiunque ad avvicinarsi a quello spazio a volte inquietante che si nasconde dietro il sipario.

E dispiace dover constatare come realtà del genere, fondamentali per diffondere la cultura del e sul territorio, non vengano attivamente sovvenzionate dagli enti locali, Anche quest’anno, il Teatro delle Sfide prosegue la collaborazione con il ristorante Succo d’Uva; previa esibizione del biglietto teatrale, menù a 15 Euro, o sconto del 10% sulla carta. Inoltre, ogni sabato, pranzando con le compagnie ospiti, alla Locanda del Boccio, si ha uno sconto del 10%. Due iniziative per rendere complementari teatro e gastronomia, pilastri della cultura italiana, che hanno alla base la convivialità quale elemento per meglio assaporare il piacere della buona tavola e della discussione su quello che siamo. Il cartellone completo, e tutte le informazioni generali su orari e biglietti, al sito www.guasconeteatro.it. Niccolò Lucarelli

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