Toscana rinnova Progetto di solidarietà per i bambini di Chernobyl

Nelle zone contaminate di Russia, Bielorussia e Ucraina ancora 5 milioni di persone lottano contro l’incubo nucleare: a rischio soprattutto i bambini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 ottobre 2013 13:38
Toscana rinnova Progetto di solidarietà per i bambini di Chernobyl

Un altro passo importante per la solidarietà nazionale arriva ancora una volta dalla Toscana: rinnovato infatti anche per il 2014 il progetto di solidarietà che Legambiente continua a portare avanti per i bambini che vivono tutt’ora nelle zone contaminate intorno a Chernobyl. Un aiuto concreto che permette ogni anno a circa 100 bambini di essere portati via dalle zone radioattive ed essere accolti in un grande centro ecosostenibile, situato in una zona non contaminata tra i boschi della capitale bielorussa, che garantisce loro cure sanitarie.

“Grazie al Progetto Rugiada – sottolinea Angelo Gentili, responsabile di Legambiente Solidarietà – ogni anno riusciamo portare via dalle zone contaminate vicino alla centrale nucleare circa un centinaio di bambini, garantendo loro l’ospitalità nel Centro Speranza: una struttura attrezzata per le attività didattiche dove i piccoli possono mangiare cibo non contaminato, fare attività didattiche e ludiche e soprattutto avere un supporto medico e pedagogico per curare le patologie tumorali che purtroppo si riscontrano nella maggior parte di questi bambini.

La struttura si trova a Vileijka, in Bielorussia, sulle rive di un lago e in un territorio non contaminato. Il progetto va oltre l’accoglienza e mira anche a stabilire rapporti continuativi con le autorità locali, le scuole e le strutture sanitarie. Il nostro sforzo però ha bisogno dell’aiuto di tutti, per questo chiediamo ai cittadini e alle autorità un sostegno per aiutare le popolazioni (soprattutto i bambini) vittime del disastro di Chernobyl. La situazione nelle zone intorno a Chernobyl è ad oggi, purtroppo, ancora gravissima.

Sono circa 5 milioni le persone (tra Russia, Bielorussia e Ucraina) che continuano a vivere in aree contaminate, mangiando e bevendo cibo e acqua radioattivi che provocano loro un abbassamento delle difese immunitarie e varie patologie tumorali, soprattutto nei bambini che sono i soggetti più vulnerabili e che hanno più bisogno di essere tutelati. Non c’è più tempo da perdere: serve un intervento immediato della Comunità Europea per cercare di mettere in sicurezza chi vive nelle zone a rischio. A portare avanti la linea della solidarietà c’è anche l’accordo che Legambiente porta avanti ormai da anni con Weleda.

Parte del ricavato della vendita dei loro prodotti di cosmesi nel periodo natalizio, infatti, va direttamente al Progetto Rugiada garantendo l’ospitalità nel Centro Speranza e la possibilità di essere seguiti tutto l’anno dal punto di vista sanitario, per curare le possibili patologie tumorali. Per info su come contribuire al Progetto Rugiada: www.solidarietalegambiente.org.

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