'Durc condiviso': intesa con Inail e Inps

Nell'era di internet le imprese toscane ancora obbligate ad attendere 30 giorni per ricevere una certificazione cartacea. Almeno adesso dovranno richiederne 'soltanto' 4 all'anno, anziché uno per ogni mandato di pagamento pubblico

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 ottobre 2013 22:55
'Durc condiviso': intesa con Inail e Inps

FIRENZE– L'Italia è un paese schiacciato dalle scartoffie imposte dalla burocrazia che complicano la vita alle aziende che lavorano con il pubblico. Una cosa difficile da spiegare all'estero è l'esistenza del Durc - un documento cartaceo che certifica la regolarità dei versamenti contributivi, quel foglio che l'Inps rilascia dopo 30 giorni dalla richiesta, un modo arcaico nell'era di internet per attestare che un'azienda non paga a nero i propri dipendenti e versa con regolarità i contributi per pensione e infortuni.

Magra consolazione, prossimamente in Toscana il Durc sarà sempre obbligatorio, ma almeno in modalità informatica e finalmente condiviso tra enti locali. "Ad un'azienda basterà produrre una sola volta il documento e non tante volte quanti sono i suoi committenti" spiega l'assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli. "I Durc richiesti da soggetti pubblici toscani –aggiunge- finiranno in un archivio condiviso e un Durc regolare, nel periodo di validità, potrà essere utilizzato per più procedimenti." Può sembrareridicolo, ma finora non era così. Accadrà a breve grazie all'intesa firmata oggi dalla Regione con l'Inps e l'Inail assieme alle parti sociali e alle associazioni di categoria.

Entro mese Inail e Regione definiranno come i relativi sistemi informatici potranno comunicare, dopodiché spetterà alla Regione Toscana realizzare la piattaforma informatica per verificare l'esistenza di un Durc regolare e in corso di validità, cioè emesso da non più di 120 giorni, e in caso affermativo permetterne l'estrazione di una copia e stamparla. "Si tratta di un passo avanti verso la semplificazione - commenta Bugli -: grazie alla tecnologia, facendo parlare tra loro branche diverse della pubblica amministrazione". Ma perché invece della condivisione del documento on line gli enti locali non accedono direttamente alla banca dati di Inps e Inal e verificano da sé la regolarità contributiva delle aziende, senza costringerle a un inutile gioco dell'oca? Dal 2007 un'azienda che ha un appalto pubblico è obbligata a produrre il Durc se vuole essere pagata.

Lo stesso è per un'impresa che lavora per privati ma ha magari sovvenzioni comunitarie oppure vuol usufruire di particolari agevolazioni. Produrre un solo Durc velocizzerà i tempi? Secondo Fabio Vitale, direttore regionale dell'Inps "l'accordo serve a semplificare ulteriormente il sistema delle certificazioni ed a creare i presupposti per agevolare l'attività delle imprese già duramente colpite dalla grave crisi economica". "La semplificazione – è il parere di David Maccioni, dirigente delle attività istituzionali dell'Inail – non è solo un'esigenza delle imprese e dei privati cittadini, ma della stessa Pubblica Amministrazione, ovvero di tutti i soggetti interessati a risparmiare tempo.

Basti pensare che nei primi mesi di quest'anno l'Inail ha rilasciato in Toscana quasi 300.000 Durc. Questo accordo farà risparmiare tempo sia a chi lo richiede che a chi lo rilascia e nei quattro mesi di validità del documento permetterà di evitare inutili duplicazioni". "La nostra associazione – ha aggiunto Stefano Crestini, presidente degli edili di Confartigianato Toscana – ha dato la sua disponibilità perchè troviamo giusto velocizzare le pratiche, ma serve maggiore tempestività nei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione.

Le nostre imprese erano già virtuose e contributivamente in regola ma soffrivano per i ritardati pagamenti che se non arrivano rischiano davvero di farle trasgredire le regole. Riconosciamo che l'assessore Bugli ha fatto un buon lavoro, ma oltre ad un Durc veloce servono anche pagamenti nei termini". Secondo Riccardo Spagnoli di Ance Toscana, "uno dei grandi problemi è l'eccesso di burocrazia. Quello di oggi è un tentativo di frenare la burocrazia e tentare di uscire dalla crisi.

Abbiamo avviato qualcosa di positivo per il settore, anche se con questo non risolviamo certo tutti i problemi perchè serve uno sblocco dei pagamenti. Contiamo entro un mese di rendere operativo questo accordo che è il frutto di un positivo rapporto con la Regione Toscana e di continuare a sburocratizzare tutto ciò che ruota intorno al nostro settore". "Mi pare una soluzione positiva – aggiunge Susanna Bianchi, presidente regionale della cooperativa di produzione lavoro di Legacoop Toscana – perchè quello del credito e della velocità dei pagamenti è uno dei problemi di fondo del settore.

Sono poche le risorse pubbliche investite e l'autoimprenditorialità trova poco spazio. La firma di oggi dimostra che velocizzare gli adempimenti è possibile e dopo cinque anni crisi le imprese sono sfinite, quindi bene ha fatto la Regione a promuovere questa intesa". Infine Giulia Bartoli, segretario regionale della Fillea-Cgil, ha parlato di "un importante accordo di semplificazione del sistema, che va nella direzione già indicata dal decreto del fare, ancor più necessario nel settore dell'edilizia che è tra i più ingessati dagli adempimenti burocratici.

Si tratta di un primo passo sulla strada di una semplificazione che non deve però tradursi in deregolamentazione, visto che a trarre vantaggio dalla crisi sono state le imprese irregolari ed è stata la concorrenza leale a soffrirne. Siamo per promuovere un lavoro sicuro e sostenibile e crediamo che il Durc sia uno strumento importante a tutela e salvaguardia della regolarità contributiva nei confronti dei lavoratori".

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