TAV a Firenze, Razzanelli lancia un nuovo Referendum

“Occorre bloccare in ogni modo un’opera sbagliata e dannosa per la città. Dalla magistratura la spinta ad accelerarne lo stop: impensabile oggi sprecare 5 miliardi di euro”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 settembre 2013 18:12
TAV a Firenze, Razzanelli lancia un nuovo Referendum

Riprende la raccolta firme per un referendum-consultazione per conoscere il parere dei fiorentini sul progetto di sottoattraversamento ferroviario per l’Alta Velocità e la realizzazione della stazione Foster. Lo ha annunciato stamattina nel corso di una conferenza stampa il capogruppo di Lega Nord Toscana Mario Razzanelli. “Contiamo di raggiungere la quota necessaria di 7.500 firme entro la fine dell’anno: a quel punto l’amministrazione di centrosinistra sarà costretta ad ascoltare cosa pensano i fiorentini di quest’opera” ha notato il capogruppo del Carroccio a Palazzo Vecchio. “Si sta procedendo a scavare il tunnel sotto Firenze senza l’autorizzazione paesaggistica e senza una valutazione d’impatto ambientale, in barba alle leggi vigenti e a ogni elementare norma di sicurezza” quante volte lo avremmo detto e ripetuto fino allo sfinimento? – ha dichiarato Razzanelli –.

L’inchiesta avviata dalla Procura di Firenze conferma quanto già purtroppo sapevamo: l’appalto per il sottoattraversamento fiorentino serviva solo a un gioco tutto interno a un certo Pd e alla Coopsette; non serviva e non serve a Firenze, che anzi subirebbe un danno strutturale incommensurabile, non agli italiani che si ritroverebbero a pagare per decenni questo scempio, non alla modernità visto che l’Alta Velocità a Firenze può tranquillamente passare in superficie. Quei quasi 5 miliardi di euro che costerebbe l’intera operazione in sotterranea, vanno chiamati con il loro nome che certo non è “Grande Opera” ma “Grande Spreco” e a pagarlo sono e saranno gli italiani.

Di fronte a un “ladrocinio” di tali dimensioni far passare l’aumento dell’Iva come inevitabile suona davvero come l’ennesimo imbroglio di una classe politica incapace. L’altra sera ascoltando l’intervista di Enrico Rossi rilasciata a Presa Diretta ho provato vergogna. Come può asserire che la rimozione dell’architetto Zita dal suo incarico fosse una questione interna agli uffici? Come può pensare di essere esentato da colpa per aver detto alla sua segretaria a proposito di una richiesta d’incontro della Lorenzetti che la si poteva “lasciare a candire”? L’inchiesta in corso ricostruirà l’intera vicenda e punirà la “squadra” di corrotti e corruttori; ma la responsabilità politica di Rossi e del gruppo dirigente del PD rimangono, quando continuano ad avallare un progetto come la TAV che potrebbe condizionare la vita di tutti noi per sempre. Nella sola Toscana tra il buco del Monte dei Paschi e lo scandalo dell’Alta Velocità parliamo di un giro di malaffare e corruzione che somma complessivamente circa 20 miliardi di euro; in entrambi i casi a sedere nella cabina di regia c’erano esponenti del Partito Democratico.

Come mai nessuno di loro è stato ancora condannato?”. “Sorprende poi il silenzio del sindaco Matteo Renzi che su tutto dice la sua ma non sulla Tav; come se la cosa non lo riguardasse, come se non si trattasse di un progetto che investirà e stravolgerà Firenze, la città di cui fino a prova contraria è ancora sindaco; salvo poi incassare 80 milioni di euro per il disturbo. L’omertà generale sulla vicenda da parte di un PD che passa il tempo a discutere animatamente di regole, congressi e amenità varie utili solo all’accaparramento di poltrone è inquietante.

Perché è questa la verità: di fronte alla sete di potere rottamatori e rottamandi non fanno differenza” ha concluso Razzanelli. Alla conferenza ha preso parte anche l’ingegner Vincenzo Abruzzo che ha ribadito la sua posizione a favore del passaggio in superficie della Alta Velocità fiorentina: “Bisogna cercare una soluzione che sia la più utile, la meno impattante e che utilizzi al meglio le risorse economiche disponibili; il progetto della Foster è esattamente l’opposto”. A proposito dei lavori iniziati e sospesi Abruzzo ha dichiarato: “Non è troppo tardi, allo stadio in cui sono giunti gli scavi sia a Campo di Marte che agli ex Macelli fermarsi è ancora possibile”.

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