Amianto, approvata in Regione una Legge a firma Mauro Romanelli

La Toscana è la prima in Italia a dotarsi di un piano organico. Romanelli (SEL): “Un'altra Grande Opera utile al paese per creare lavoro, per il territorio, e a difesa della salute di tutti i cittadini”.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 settembre 2013 17:23
Amianto, approvata in Regione una Legge a firma Mauro Romanelli

E' stata approvata oggi con voti unanimi (38 favorevoli su 38) in Consiglio Regionale della Toscana la Legge per la mappatura, la bonifica, la messa in sicurezza e lo smaltimento dell’amianto su tutto il territorio toscano. La Legge portava la prima firma di Mauro Romanelli (Sel), seguita da quella di tutti i Consiglieri delle Commissioni Salute (Quarta) e Ambiente (Sesta). “Termina oggi con l’approvazione all’unanimità da parte dell’aula – commenta il Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia e Libertà Mauro Romanelli – il percorso, durato circa un anno, della mia Proposta di Legge per la mappatura, la bonifica, la messa in sicurezza e lo smaltimento dell’amianto su tutto il territorio toscano”. “Voglio innanzitutto ringraziare le Commissioni Consiliari Sanità e Ambiente, con i Presidenti Remaschi e Venturi, le strutture tecnico legislative del Consiglio, la stessa Giunta, l'asl, l'Arpat e l'Ispo per la fattiva collaborazione nel migliorare e integrare il testo originariamente proposto”.

“Così come un ringraziamento particolare va a Daniele Terzoni, storico militante ecologista di Massa, che per primo mi suggerì di definire una disciplina organica regionale, e l’associazione ANMIL, Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro, per le preziose proposte e il sostegno”. “Legiferiamo così su un tema ancora oggi tragico e attuale, giacché la quantità di amianto ancora da rimuovere, a oltre vent’anni dall’approvazione della legge che lo metteva al bando, è notevolmente inferiore a quella già rimossa (guardando i dati più recenti risultano in Toscana più di mille edifici pubblici, per oltre 600mila metri quadri, e dieci cave da bonificare, senza un censimento preciso degli edifici privati, delle aree industriali, delle aree geotermiche), mentre la curva epidemiologica dei tumori legati all’amianto è prevista raggiungere il massimo nel 2020”. “Una storia di malattie e morti che ha visto nel nostro territorio centinaia di vittime (664 casi di mesotelioma maligno da esposizione all‘amianto nel periodo 1993 - 2004) ”. "Obiettivo principale della Legge è definire esattamente le competenze e le sinergie ad oggi spezzettate tra vari Enti, e la procedura di redazione di una pianificazione organica e sistematica in materia" Si punta alla “messa in sicurezza dei manufatti più pericolosi entro il 2016, favorendo l’utilizzo di “impianti solari in sostituzione delle coperture di edifici, nonché rifacimenti a risparmio energetico e in bioedilizia” e la “realizzazione di adeguate campagne informative sul problema dell’amianto”. “In base agli obiettivi della legge tutto l’amianto censito e rimosso sarà seguito telematicamente attraverso il Servizio informatico regionale, cosicché la tracciatura digitale dell’amianto funzioni da deterrente alle ecomafie e allo smaltimento illegale”.

“Nel testo si afferma poi che tutto l’amianto rimosso in Toscana sarà smaltito in Toscana, quindi la legge prevede incentivi per la realizzazione di appositi siti di stoccaggio, in modo tale che ciò l’amianto non finisca a prezzi esorbitanti all’estero, come già avvenuto, o sotto mentite spoglie in discariche non attrezzate”. “Una novità è rappresentata dal fatto che il percorso di rilevazione è possibile “anche mediante segnalazione” e quindi “i proprietari d’immobili contenenti amianto, potranno comunicarne la presenza come condizione per ottenere finanziamenti regionali finalizzati alla rimozione”. “Rimuovere l’amianto da tutto il territorio nazionale, dalle abitazioni, dagli edifici pubblici, dai siti industriali, può essere un’altra delle possibili grandi opere veramente utili all’Italia: possiamo creare posti di lavoro ad alto livello di competenza, e sviluppare la ricerca scientifica” - conclude Romanelli.

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