Un Medico che coltivava Cannabis finisce nel manicomio criminale di Montelupo

Terminato l'accertamento, risulta però che non necessita di cure psichiatriche. Romanelli (Sel): "Sollievo, anche se la vicenda rimane inquietante"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 settembre 2013 21:15
Un Medico che coltivava Cannabis finisce nel manicomio criminale di Montelupo

"A seguito del comunicato stampa che avevamo diffuso Venerdì sulla vicenda del Prof. Cinquini, arrestato perché coltivava cannabis, sul cui uso a fini terapeutici era stato pioniere a livello europeo, dopo l'arresto tradotto nel carcere di Lucca, infine addirittura internato presso l'ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo, siamo stati oggi gentilmente contattati dal Prof. Scarpa, Psichiatra Direttore UOC Salute in Carcere USL 11, che aveva saputo del nostro interessamento dalla stampa, il quale ci ha informato che Cinquini ha finito la fase di accertamento, e che proprio oggi sarà proposto il suo reinvio al carcere di Lucca, in quanto è accertato che lo stesso Cinquini non necessita di cure psichiatriche.

Scarpa mi assicura anche che Cinquini sta bene" - lo rende noto il Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia e Libertà Mauro Romanelli. "Certamente questa è una notizia che ci dà un respiro di sollievo. Ringrazio dunque il professor Scarpa di avermi contattato non appena visto il mio intervento stampa. Ci ha dato certamente una buona notizia". "Rimane il senso di amarezza per il fatto che un medico, che per lo zelo e la passione nello svolgere la sua missione, quella prescritta dal giuramento di Ippocrate, ovvero di fare qualsiasi cosa a favore del paziente, trovi successo e riconoscimento fuori confine, e qui addirittura viene ricompensato con la galera e con l'accertamento in Psichiatria criminale".

"E' un altro segno della profonda arretratezza e dell'ingiustizuia che regna in questo Paese, dove autentici delinquenti sono a piede libero con vari escamotage, mentre persone che aiutano il prossimo finiscono dietro le sbarre" - conclude Romanelli.

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