Maxidebito Asl 6 di Livorno coi fornitori: si risponde fischi per fiaschi

Ieri in aula l’assessore avrebbe dovuto rispondere ai quesiti di Taradash e Mugnai ma ha risposto tutt’altro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 luglio 2013 19:34
Maxidebito Asl 6 di Livorno coi fornitori: si risponde fischi per fiaschi

La tecnica è di quelle ormai collaudate: il consigliere regionale chiede ‘fischi’ e la giunta risponde ‘fiaschi’, così da buttare alle ortiche il potere ispettivo esercitato dai consiglieri regionali attraverso le interrogazioni. Il consumato rituale è andato in scena anche durante la seduta di ieri pomeriggio in Consiglio regionale, con l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni che ha non-risposto ai quesiti formulati dai Consiglieri Pdl Marco Taradash e Stefano Mugnai (Vicepresidente Commissione sanità) sul maxidebito da 86 milioni che la Asl 6 di Livorno ha accumulato nei confronti dei propri fornitori.

«La Regione ne era a conoscenza? La situazione è diversa rispetto a quella delle altre Asl?», chiedevano i Consiglieri. Marroni: «Il debito da 86 milioni di euro non è tale da ritenere che ci sia un particolare problema di stato patrimoniale. Né riterrei opportuno parlare di ‘buco’ come è stato scritto da alcuni organi di stampa». E che c’entra? Nulla, come ha ribattuto sul fil dell’ironia Marco Taradash direttamente in aula: «Assessore – ha detto – se la prossima volta i suoi uffici le faranno leggere l’interrogazione forse questo la potrebbe facilitare.

Ha risposto a quesiti non posti, lasciando i nostri inevasi. Ovvio che non possiamo ritenerci soddisfatti dal momento che in questa sede la giunta nulla ha detto sulle dichiarazioni del nuovo direttore dell’azienda sanitaria livornese Eugenio Porfido, secondo il quale il debito sarebbe scaturito a seguito di una verifica effettuata in base al decreto legge n.35 dell’aprile 2013». Taradash le ha rilette in aula, rileggendo anche i quesiti a cui, a quel punto, Marroni ha promesso che risponderà la prossima volta in caso l’interrogazione venga riproposta.

«Cosa che certamente accadrà», assicura Taradash.

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