Donne, giovani, istruiti, studenti e impiegati: gli utenti del treno regionale

L’identikit dell’utente tipo del treno regionale in Toscana nel 2012. Donne, giovani, istruiti, studenti e impiegati sono gli utenti che usano il treno regionale con elevata frequenza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 luglio 2013 17:27
Donne, giovani, istruiti, studenti e impiegati: gli utenti del treno regionale

Donne, giovani, istruiti, studenti ed impiegati. Questo l’identikit dell’utente tipo del treno regionale in Toscana nel 2012. Un’utenza che usa il treno regionale con elevata frequenza, soprattutto, ma non solo, per motivi di studio e lavoro, che sceglie il treno in gran parte per ragioni economiche ma anche per la sua comodità e praticità. E in misura del 77% si dichiara molto o abbastanza soddisfatta del servizio ferroviario regionale, anche se gli utenti abbonati sono decisamente più critici degli utenti occasionali. Questi i risultati che emergono dal rapporto “Gli utenti del treno regionale in Toscana.

Anno 2012”, effettuato nel quadro del Sistema d’indagini di “customer satisfaction” con cui la Regione Toscana acquisisce ormai da tempo dati e informazioni rilevanti sui comportamenti degli utenti del trasporto ferroviario regionale e ascolta le opinioni e le valutazioni dei viaggiatori riguardo al servizio. “I dati del rapporto 2012 – commenta l’assessore regionale a infrastrutture e trasporti Vincenzo Ceccarelli – testimoniano innanzi tutto il costante monitoraggio con il quale cerchiamo di andare oltre i dati quantitativi, che potrebbero essere di per sé soddisfacenti, per cercare di migliorare anche quelli qualitativi che, nonostante vi siano problemi tutt’ora irrisolti, descrivono la Toscana già oggi come una delle regioni italiane più efficienti in tema di trasporto pubblico su rotaia”. “Peraltro – prosegue Ceccarelli – il fatto che la Toscana sia, dati alla mano, la regione italiana con il più alto rapporto tra abitanti e treni in circolazione, ci dice quanto importante sia il trasporto pubblico su rotaia in questo territorio.

E questo vale per i cittadini, quanto per le istituzioni che sono preposte a garantire questo fondamentale servizio. Quello alla mobilità rappresenta a mio avviso, insieme alla salute e al lavoro, uno dei diritti fondamentali di ogni uomo e di ogni donna e per questo siamo impegnati, come Regione, in un sforzo costante per cercare di garantire questo essenziale diritto anche per i prossimi anni, pur dovendo fare i conti con una pesante riduzione delle risorse disponibili per conseguire questo obiettivo”. L’indagine ha riguardato oltre 8.500 persone di almeno 14 anni residenti in Toscana, in stazione o a bordo treno raccogliendo per esse un primo insieme di informazioni; a 4.715 di esse è stato poi proposto un questionario telefonico più ampio.

Queste dimensioni campionarie hanno permesso di realizzare stime, oltre che per l’intera utenza, anche l’utenza abbonata e quella occasionale in tutte le principali direttrici ferroviarie regionali. “Il rapporto ci offre anche – ancora Ceccarelli – indicazioni preziose sugli aspetti cui dobbiamo lavorare nel definire quello che sarà l’assetto futuro del trasporto su rotaia. Ad esempio la mancanza di puntualità che è la più citata come causa del peggioramento del servizio. Un aspetto su cui siamo particolarmente impegnati in questi mesi è quello della comunicazione con l’utenza.

Il rapporto ci dice che si usa soprattutto Internet, ma anche ‘fisicamente’ la stazione, per reperire le informazioni sul viaggio. In questo senso, stiamo definendo con Rfi e Trenitalia nuovi protocolli per garantire una informazione il più possibile in tempo reale, senza dimenticare che per tanta parte dell’utenza la stazione mantiene un ruolo centrale perché continua ad essere un’importante fonte di informazioni, specie per l’utenza meno informatizzata. L’assessore a infrastrutture e trasporti sottolinea anche il fatto che il rapporto è stato realizzato nell’autunno del 2012, proprio mentre la Toscana viveva i giorni drammatici delle alluvioni che hanno interessato vaste aree della regione.

“Un fatto – riflette – che certamente può avere influito sui giudizi di una parte dell’utenza, ma a parte questa considerazione, noi per primi siamo consapevoli delle criticità esistenti e siamo fortemente motivati a rimuoverle. Difficile pensare di poter avere tutto e subito, ma l’impegno che possiamo prendere è quello di andare avanti lungo la strada intrapresa, migliorare ancora il dialogo con gli utilizzatori del servizio e dotare la Regione di un proprio progetto per disegnare il trasporto su rotaia del prossimo decennio.

Su questa strada lavoreremo. E da domani torneremo a confrontarci con i comitati dei pendolari”.

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