Loggia di Isozaki, per gli architetti la credibilità di Firenze parte da lì

L'appello lanciato durante la quarta assemblea pubblica organizzata dall'Ordine degli architetti di Firenze e da Image per parlare del futuro urbanistico della città che si è svolta ieri nelle Reali Poste degli Uffizi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 maggio 2013 15:38
Loggia di Isozaki, per gli architetti la credibilità di Firenze parte da lì

"Che fine ha fatto la Loggia di Isozaki?" Da lì partirebbe, a detta degli architetti fiorentini, la credibilità del recupero degli spazi vuoti, di San Firenze e piazza dei Giudici. L'appello lanciato durante la quarta assemblea pubblica organizzata dall'Ordine degli architetti di Firenze e da Image per parlare del futuro urbanistico della città che si è svolta ieri nelle Reali Poste degli Uffizi "Il centro storico di Firenze non può più aspettare. È il momento di passare ai fatti e riqualificare complessivamente i molti spazi vuoti che lo popolano, che non possono rimanere a lungo abbandonati ad un incerto destino.

Senza dimenticare il progetto della Loggia per i Nuovi Uffizi, crocevia dello sviluppo del tratto tra piazza San Firenze, piazza dei Giudici e piazza Castellani". Questo l'appello lanciato alle istituzioni dall'Ordine degli architetti di Firenze. Un richiamo che arriva durante il quarto incontro di "Firenze che sarà", il ciclo di assemblee pubbliche organizzate insieme a Image per parlare del futuro urbanistico della città, che si è svolto ieri nella sala delle Reali Poste degli Uffizi. Tra gli ospiti anche l'architetto ed ex assessore alla cultura della giunta Pisapia, Stefano Boeri, e lo storico e critico dell'arte Michele Dantini. “La mancata realizzazione della Nuovo Loggiato di ingresso ai Nuovi Uffizi – affermano gli architetti - dovrebbe suscitare profonda riflessione e ritornare nelle attenzioni del nuovo governo, non trattandosi di un problema della sola Firenze, città del mondo.

Ci rivolgiamo anche al nuovo ministro dei Beni culturali, Massimo Bray. Se le risorse scarseggiano, in un periodo in cui la crisi economica attanaglia tutti, si pensi al coinvolgimento trasparente anche di sponsor e investimenti privati. È in gioco la credibilità di Firenze e del nostro Paese di fronte all’attenzione internazionale, visto che un progetto, quello di Arata Isozaki, fu selezionato, con procedure indiscusse ben 15 anni fa con un regolare e qualificato concorso di architettura. E non ha mai visto la luce, forse ucciso da polemiche mai sopite”. La costruzione del nuovo ingresso, oltre ad essere un tassello fondamentale per il completamento del sistema museale degli Uffizi, secondo gli architetti servirebbe a innescare un “percorso virtuoso” per ricollegare la principale istituzione museale del mondo al tessuto urbano attraverso il recupero di quella importante zona del centro storico, ancora oggi concepita solo come un “retro”, un luogo di apparente importanza secondaria.

“Permetterebbe – spiegano gli urbanisti - di creare un'inversione di tendenza liberando maggiormente verso e per la città l'enorme potenziale attrattivo esercitabile da un moderno museo al passo con i tempi. Diventerebbe uno snodo centrale per lo sviluppo, coerente con il luogo, con la storia e con la vita di oggi, del tratto tra piazza San Firenze, piazza dei Giudici e piazza Castellani”. Un'area in cui coesistono molti edifici “ex”, attualmente inutilizzati, come l'ex tribunale e l'ex Capitol.

Questi, secondo gli architetti, “debbono al più presto essere messi in rapporto estetico - funzionale tra loro. Devono essere ricollegati attraverso una strada che non sia, semplicisticamente, liberata dalle auto, ma che riacquisti il valore originario di spazio pubblico di relazione, su cui far affacciare un mix di funzioni prevalentemente a servizio di una residenza ritrovata, soprattutto per lo stile di vita di giovani famiglie, quali laboratori didattici, studi di sperimentazione artistica, botteghe di vicinato, asili nido e spazi di socialità, di cui il centro storico ha bisogno per rivitalizzarsi e controbilanciare l'attuale monofunzione commerciale, per ora pericolosamente incentrata solo su un turismo di passaggio e invasivo”. Quello agli Uffizi è stato il quarto incontro di “Firenze che sarà”, che oggi pomeriggio va in trasferta a Sesto Fiorentino con un appuntamento fuori calendario organizzato in collaborazione con Controradio.

L'iniziativa si svolgerà alle 17.30 al Centro Coop di Sesto. Tra gli ospiti anche il sindaco Gianni Gianassi. L'ultimo incontro di “Firenze che sarà” è in programma giovedì 13 giugno al Parco delle Cascine. Info: http://firenzechesara.blogspot.

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