Tares, un 'salasso' rimandato

Appello del presidente di Confservizi Cispel Toscana ai parlamentari perché venga fatta una “chiara scelta di tipo industriale”.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 aprile 2013 15:15
Tares, un 'salasso' rimandato

La decisione del Consiglio dei Ministri di approvare il Decreto che modifica il regime Tares per il 2013 “migliora un po’ il quadro di certezza dei finanziamenti alle imprese che gestiscono i servizi, ma non modifica un giudizio negativo sull’insieme della manovra”. Questo il commento di Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana, sul provvedimento governativo sottolineando che esso consente ai Comuni di utilizzare i gestori del servizio per le attività di riscossione solo per le prime due rate del 2013, per poi passare ad un sistema di pagamento tramite cartelle esattoriali o versamenti degli utenti su conto corrente: “Si tratta dunque di una decisione incomprensibile, che comporterà un arretramento del sistema ed esuberi del personale oggi impiegato dalle imprese per questa attività”. Nel mettere in evidenza che “il peso dell’ennesimo salasso fiscale di fine anno è solo rinviato alla responsabilità del prossimo governo, quando arriverà e non si garantisce un moderno ed equilibrato sistema di incassi e riscossione” e che dunque “l’approccio del Governo Monti è stato solo fiscale perché anche questo settore è chiamato a garantire flussi di cassa del bilancio pubblico in una logica di controllo del deficit”, De Girolamo ha messo in evidenza che “invece di completare il percorso avviato anni fa con la Tia, applicata in quasi la metà del Paese obbligando l’altra metà a farlo e risolvendo il problema dell'Iva cosi come indicato correttamente dalla Corte costituzionale, si è scelto di far regredire tutto il sistema nel mondo dei tempi di pagamento dei Comuni, come se non bastassero già i miliardi di crediti non pagati accumulati dalle aziende pubbliche e private verso le pubbliche amministrazioni”.

Anzi, ha proseguito De Girolamo, “con l'inserimento dell’addizionale per i servizi indivisibili si sono fatti addirittura due passi indietro, inducendo i cittadini a credere che l’aumento del costo del servizio sia responsabilità dei gestori e che la Tares sia la nuova tassa dei rifiuti. Così non è”. Il presidente di Confservizi Cispel Toscana ha concluso auspicando un intervento del Parlamento: “Spero lo faccia il Senato nella seduta del 9 aprile dedicata a questo tema. Quello che serve è una scelta chiara di tipo industriale, confermando la tariffa incassata dai gestori, superando la Tarsu in tutta Italia, risolvendo il problema dell’Iva della Tia e facendo in modo che la tariffa copra totalmente i costi del servizio.

Solo così, la gestione dei rifiuti, può diventare un servizio moderno, capace di garantire gli obiettivi ambientali richiesti e gli investimenti necessari. Compito, spero, di un nuovo governo di legislatura, appena arriverà”.

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