Portieri delle Regione Toscana, domani seconda giornata di sciopero

Contro il taglio alle rertibuzioni di circa 400 euro al mese, a seguito dell'appalto fatto al massimo ribasso.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 febbraio 2013 18:45
Portieri delle Regione Toscana, domani seconda giornata di sciopero

Ancora un presidio di protesta da parte dei portieri della Regione Toscana. Dopo oggi i lavoratori e sindacati sono pronti a replicare già domani 22 Febbraio 2013, ancora una giornata di sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici delle portinerie in appalto della Regione Toscana. La protesta si svolgerà davanti alla sede della Presidenza della Regione in Piazza Duomo 10, dalle ore 10,00 alle ore 13,00. "Contro il taglio alle rertibuzioni di circa 400 euro al mese, a seguito dell'appalto fatto al massimo ribasso.

Per la difesa dei diritti della dignità e per il rispetto dei lavoratori e delle lavoratrici!" scrivono in una nota le RSA di CGIL, CISL, USB. Da stamattina intanto è in corso lo sciopero ad oltranza con presidio sotto la presidenza della Toscana. A questa decisione si è giunti dopo l'incontro di ieri tenutosi presso la presidenza della regione in Piazza Duomo a Firenze, durante il quale non sono state accolte le richieste minime da parte dei lavoratori. Sempre nella giornata di ieri la Regione con un comunicato ha impegnato la giunta “ad adottare qualunque provvedimento coerente con la normativa nazionale, pur di risolvere il problema dei 63 dipendenti del portierato che si sono visti ridurre la paga oraria in seguito alla gara d'appalto vinta dalla società Eurosafety.

Il presidente della Regione ha dato mandato agli uffici perché valutino ogni possibilità, compresa quella di presentare un'apposita proposta di legge al Consiglio regionale, capace di risolvere il problema e comunque di studiare qualsiasi soluzione tecnica sia praticabile”. A questa apertura del governo regionale risponde oggi Maurizio Magi della Filcams Cgil: "non siamo noi a dover dire quale sia la soluzione tecnica idonea ad attuare un accordo ormai condiviso da tempo. Quello che a noi interessa é trovare una soluzione.

Se poi questa dovesse passare da una legge regionale ad hoc, che questa legge la si faccia in tempi rapidissimi e che a tal scopo si impegnino tutte le forze politiche nessuna esclusa. Naturalmente fino a che questo non dovesse accadere, fino a quando i 63 lavoratori dell'appalto non avranno la certezza del loro passaggio al CCNL Multiservizi, la nostra mobilitazione non potrà che continuare" "Anche ieri – ricorda il Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia e Libertà Mauro Romanelli – è andata a vuoto la trattativa tra Regione Toscana, Eurosafety, società vincitrice l’appalto, e le rappresentanze sindacali, e oggi i lavoratori sono giustamente in sciopero, avendo visto respinte ogni loro richiesta”. “Questa vicenda, da mesi insoluta, dei portieri e dei centralinisti della Regione Toscana, rischia di costituire una macchia sulla coscienza di tutta la politica toscana e di essere fonte di profondo imbarazzo: non è tollerabile che chi lavora per noi ogni giorno debba sopravvivere con 700 euro il mese, dopo aver lavorato quarantacinque ore ogni settimana”.

“In Toscana i costi della politica sono sicuramente tra i più contenuti d’Italia, ma non possiamo dimenticarci che la nostra è comunque una condizione di privilegio, certamente la via del risparmio non può passare dando stipendi da fame ai sessantatre lavoratori che da anni svolgono con serietà e fatica i propri compiti”. “Dopo forti sollecitazioni ho ricevuto dal Presidente Rossi e dalle altre forze di maggioranza la garanzia che si farà di tutto per risolvere la vicenda, anche con una proposta di legge ad hoc”.

“Il contratto di riferimento deve cambiare, tenendo conto delle mansioni effettivamente svolte, e garantendo un livello salariale il più vicino possibile al precedente, che già non era certo elevato, garantendo nello stesso tempo il pieno reimpiego di tutte le unità di personale”. “Si deve fare presto, non si può attendere altro tempo: ne va della dignità dei lavoratori e di tutta la politica”.

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