Dall’Arci Toscana un patto rivolto al futuro Parlamento

Attraverso i comitati provinciali, si punta a raccogliere le adesioni dei candidati del centrosinistra

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 febbraio 2013 14:24
Dall’Arci Toscana un patto rivolto al futuro Parlamento

Un patto rivolto ai candidati del centrosinistra della Toscana in vista delle prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio, affinché portino nel nuovo Parlamento il rispetto dei valori fondanti dell’Arci - dall’uguaglianza alla libertà, dalla pace alla democrazia, contro ogni forma di discriminazione sociale e culturale - e lavorino su alcune priorità quali la riforma del lavoro, la tutela e la garanzia dei diritti di cittadinanza, la riforma del sistema scolastico ed educativo, la promozione della cultura, la tutela dei circoli e delle case del popolo diffusi capillarmente su tutto il territorio toscano.

E’ quello che l’Arci Toscana sta diffondendo, attraverso i comitati provinciali, sotto il titolo “Promuovere società: i circoli Arci e le case del popolo della Toscana al centro di una nuova fase politica”, con l’obiettivo di sensibilizzare su questi temi gli uomini e le donne che si candidano alla Camera dei Deputati e al Senato in rappresentanza dei diversi territori, all’interno delle liste progressiste e del centrosinistra. “Le Arci della Toscana - si legge nel documento - sono l’insieme di associazioni di promozione sociale più grande della Regione, con più di 1.300 circoli, oltre 200 mila soci e socie e circa 15 mila dirigenti territoriali che animano le nostre basi associative, nella quasi totalità a titolo volontario.

La nostra è un’associazione popolare di massa, presente ovunque, sia nei piccoli centri delle campagne toscane che nei quartieri delle città. Rappresentiamo un’alta espressione della società civile organizzata democraticamente, perché i circoli sono un importante luogo della politica, della discussione, della partecipazione e dell’espressione delle idee. In questa prospettiva, siamo convinti che il nostro mondo possa continuare a dare un contributo insostituibile”. “Mai come oggi - continua il documento - le Arci toscane hanno la possibilità di far sentire la loro voce nel Parlamento della Repubblica: sono numerosi, infatti, i candidati iscritti nelle liste dei partiti di centrosinistra che hanno la possibilità di essere eletti.

Al futuro Parlamento e a questi candidati, chiediamo, oltre al sostegno dei valori fondanti della nostra associazione, la sottoscrizione di un patto in cui si riconoscano alcune importanti priorità di lavoro per questa legislatura”. Tra le priorità indicate nel documento, l’Arci chiede di riformare con urgenza gli attuali dispositivi sulle imposte che colpiscono le basi dell’associazionismo di promozione sociale e, più in generale, di attivare una riforma legislativa di settore che dia più garanzie alle migliaia di volontari e volontarie che si spendono come dirigenti della nostra associazione nel territorio, nei circoli, nelle case del popolo e nelle associazioni culturali; di approvare una legge sul conflitto di interessi; di promuovere iniziative a sostegno del diritto alla formazione e alla cultura, in particolare delle nuove generazioni; politiche del decentramento amministrativo e della prossimità con i problemi dei cittadini; iniziative a sostegno dello spettacolo, dell’intrattenimento, della ricreazione e del tempo libero; di proporre un reddito minimo di cittadinanza, adeguando la legislazione italiana a quella della maggioranza dei Paesi europei e rifinanziare il fondo sociale di cittadinanza. Nel patto si invitano i futuri parlamentari anche a proporre iniziative che rafforzino la laicità dello Stato; ad approvare una legge contro la corruzione; a rilanciare le riforme necessarie per un effettivo conseguimento della parità trai generi; a ridurre le spese militari e rifinanziare il servizio civile volontario; a proporre il rilancio di una politica estera che metta la centro la soluzione dei conflitti e le relazioni culturali trai popoli; a promuovere una legge sui diritti di cittadinanza ai figli dei migranti nati in Italia e sul voto dei cittadini stranieri residenti, riformando le attuali leggi sull’immigrazione.

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