Niente liste di mobilità per i lavoratori licenziati dalle piccole imprese

Non rifinanziati gli sgravi per le aziende sotto ai 15 dipendenti. Il presidente di Confcommercio Toscana: “Una disparità ingiustificata”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 febbraio 2013 12:22
Niente liste di mobilità per i lavoratori licenziati dalle piccole imprese

“Lavoratori delle piccole imprese discriminati. Dal 1 gennaio 2013 coloro che sono stati licenziati da imprese con meno di 15 dipendenti non hanno più di fatto la possibilità di iscriversi alle liste di mobilità e questo rende particolarmente difficile per loro reinserirsi nel mondo del lavoro e trovare un nuovo impiego, visto che così vengono cancellati gli incentivi per le aziende che potrebbero essere interessate ad assumerli e che finora avevano potuto accedere agli sgravi contributivi.

Confcommercio Toscana – dice il presidente Stefano Bottai - lancia l’allarme sul rischio che la mancata proroga degli sgravi potrebbe determinare sotto il profilo occupazionale. Senza di questi, infatti, i lavoratori che hanno perso il lavoro nelle piccole imprese del commercio e del turismo vengono particolarmente penalizzati rispetto a quelli che invece sono stati licenziati dalle grandi aziende. Una disparità ingiustificata”. Ma vediamo nel dettaglio cosa è accaduto.

Esistono due diverse liste di mobilità che fanno capo rispettivamente alla L. 223/91 e alla L. 236/93. In particolare quest’ultima si riferisce ai lavoratori licenziati da aziende con meno di quindici dipendenti, ed è applicabile in virtù di provvedimenti normativi appositi che ne prorogano di anno in anno le previsioni. L’iscrizione alle liste di mobilità per i lavoratori licenziati da aziende con meno di quindici dipendenti, ed i conseguenti incentivi (sgravi contributivi) per le aziende che li assumono, sono stati prorogati fino a tutto il 31 dicembre 2012 dapprima con il D.L.

185/2008 e successivamente con la L. 183/2011. In sede di approvazione della L. 228/2012 (Legge di Stabilità) sono stati prorogati alcuni ammortizzatori sociali e si attendeva la proroga per il 2013 della cosiddetta “piccola mobilità” destinata, per l’appunto, alle aziende con meno di quindici dipendenti. La Legge di stabilità però non ha prorogato le previsioni del comma 13 dell’art. 19 del D.L. 185/2008, comportando di fatto l’impossibilità per i suddetti lavoratori di iscriversi alle liste di mobilità dal 1 gennaio 2013.

Parimenti non sono stati rifinanziati gli incentivi per le aziende che assumono. Rimangono in vigore l’iscrizione nelle liste di mobilità dei lavoratori oggetto di licenziamento collettivo e gli incentivi previsti per la loro assunzione dagli articoli 8, commi 2 e 4, e 25, comma 9, della legge 223/1991.

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