Kme, ora la priorità è che la produzione del rame resti in Toscana

L’aula del consiglio regionale impegna la Giunta ad attivarsi per verificare ogni utile alternativa alla prospettiva degli esuberi annunciati

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 gennaio 2013 18:41
Kme, ora la priorità è che la produzione del rame resti in Toscana

Firenze– Il piano di riorganizzazione produttiva del gruppo Kme, che prevede complessivamente 275 esuberi – di cui 95 nel sito di Serravalle Scrivia, 142 in quello di Fornaci Barga e 38 presso le officine Lime di Campo Tizzoro – ha portato ad una mozione urgente in Consiglio regionale, che è stata approvata all’unanimità. Come illustrato nell’atto, i provvedimenti annunciati colpiscono in modo particolare le realtà montane della Toscana, andando ad aggravare la situazione socio-economica di tali territori, tra l’altro già pesantemente provati dalla crisi.

Da qui la piena solidarietà ai lavoratori – che vedono avvicinarsi la prospettiva della cassa integrazione a zero ore senza intravedere una possibile ripresa per il futuro – e la richiesta di impegno alla Giunta regionale, ad attivarsi per verificare ogni utile alternativa alla prospettiva degli esuberi annunciati; per evitare la perdita di ulteriori posti di lavoro e al tempo stesso assicurare la presenza produttiva del Gruppo in Toscana in tutti i siti attuali. La mozione è stata firmata dai consiglieri Gianfranco Venturi, Caterina Bini, Ardelio Pellegrinotti, Marco Remaschi, Ivan Ferrucci, Eugenio Giani, Marina Staccioli e Roberto Benedetti. Dello stesso avviso il sindacato Fiom Cgil che lancia la propria proposta al tavolo di trattativa in corso presso Confinustria Firenze dichiarando di essere "Disponibili a ragionare su piano industriale che salvaguardi la presenza produttiva del gruppo in Italia, contrari invece, ad assecondare la dimissione di impianti strategici.

La nostra proposta - continuano i lavoratori- è di difendere gli impianti e il significato produttivo che esso rappresenta, e siamo pronti, se l'azienda concorda con noi su questa strada, a confrontarsi a ogni livello con l'azienda per non disperdere questo patrimonio industriale". Tradotto: nessuna chiusura del forno Asarco di Fornaci di Barga a favore dello stabilimento tedesco, nessuna chiusura dell'officina le Lime e nessuno smantellamento di Serravalle Scrivia. "Mantenere gli impianti significa essere pronti a cogliere la ripresa quando arriverà, dismettere significa non poter cogliere le opportunità quante esse si realizzeranno. Sfidiamo l'azienda ad un confronto che coniughi insieme difficoltà produttive e mantenimento degli impianti solo in questo senso non sarà smentita la sensibilità sociale che in questi anni l'azienda ha dimostrato, non vorremmo che il cambio della proprietà abbia determinato una mutazione genetica della responsabilità sociale della Kme ora Intek Group, se questo sarà l'attuale proprietà dovrà assumermi questa responsabilità nei confronti non solo dei lavoratori, che sapranno rispondere adeguatamente, ma anche della Toscana intera" conclude il sindacato.

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