Alluvione Maremma: a raccolta mezzi e uomini per rimuovere il fango

Servono escavatori, ruspe, pale, tirafango, secchi e attrezzi e materiale per pulire. Il materiale raccolto sarà poi consegnato direttamente al coordinamento della Protezione civile impegnata sul campo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 novembre 2012 20:11
Alluvione Maremma: a raccolta mezzi e uomini per rimuovere il fango

Nell'area colpita dall'alluvione una sede mobile con 6 operatori e mezzi per la rimozione del fango Su richiesta della Regione Toscana, la Protezione Civile della Provincia di Firenze ha inviato risorse e personale del servizio a supporto delle aree alluvionate del grossetano e in particolare di Albinia. Le risorse sono costituite da mezzi movimento terra per il trasporto di materiali fangosi e detriti e dalla sala operativa mobile, che funzionerà da segreteria presso il campo di ammassamento soccorritori nel comune di Albinia.

Fra i mezzi autocarri, un escavatore, una mini pala (bobcat), un furgone, un fuoristrada. 6 gli operatori della Protezione civile della Provincia di Firenze che compongono la squadra. "La nostra struttura è sempre pronta e disponibile - commenta l'assessore alla protezione civile della Provincia di Firenze Stefano Giorgetti - a dare una risposta alle esigenze di intervento che ci vengono dagli altri territori e a contribuire alle esigenze del coordinamento dei soccorsi". Anche Legambiente si mobilita e mette a disposizione i suoi volontari e chiede aiuto alla cittadinanza: "Ad Albinia, e nelle zone colpite dall'esondazione dell'Albegna, c'è bisogno soprattutto di materiali e attrezzi, quali: spazzoloni, tirafango, secchi, pale (di quelle da neve, piatte e larghe), spugne, stracci, stivali, guanti, lenzuola dismesse, cenci per pulire, detersivi e materiale di pulizia.

Chiunque ha la possibilità di donare anche uno solo di questi oggetti può portarlo al Centro nazionale di Legambiente, a Rispescia, ogni giorno dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. Il materiale raccolto sarà poi consegnato direttamente al coordinamento della Protezione civile impegnata sul campo". “In questo momento tragico e paradossale – afferma Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – chiediamo alla popolazione un aiuto concreto per cercare di riportare più in fretta possibile la parte di Maremma colpita da questa assurda alluvione.

L'azione delle autorità competenti e soprattutto della popolazione locale e dei volontari è encomiabile, con una grande operosità e spirito d'iniziativa. Mancano le attrezzature e i materiali per poter lavorare. Il nostro territorio ha bisogno di noi, ora e subito, per questo chiediamo alla gente di contribuire con la generosità che da sempre contraddistingue la Maremma e i maremmani”. E ruspe e idrovore arrivano anche dai vari Consorzi di Bonifica Toscani. Con il coordinamento dell’Urbat (Unione regionale bonifiche, irrigazione e ambiente della Toscana), i Consorzi che non hanno avuto danni a causa delle piogge degli ultimi giorni, hanno inviato mezzi e uomini nelle aree più colpite su richiesta del presidente della Regione Enrico Rossi.

In particolare, una squadra del Consorzio Ombrone Pistoiese-Bisenzio con motopompe e un mezzo cingolato ha raggiunto la Maremma, insieme a una squadra del Consorzio di Bonifica Fiumi e Fossi (Pisa) con due impianti idrovori mobili e un escavatore. Domani tre escavatori dai Consorzi di Bonifica Toscana Centrale, Area Fiorentina e Alta Maremma raggiungeranno le zone alluvionate. Tutti i mezzi e gli uomini inviati serviranno a supportare il lavoro di ricostruzione degli argini del Consorzio di Bonifica Osa Albegna, il cui comprensorio è stato duramente colpito dalla piena.

Gli invii sono avvenuti con il coordinamento della Protezione Civile. Il presidente nazionale Anbi Massimo Gargano e il direttore generale Anbi Anna Maria Martuccelli, vista la grave situazione toscana, hanno inoltre messo a disposizione da giorni la struttura Anbi (Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni) e i mezzi degli altri Consorzi di Bonifica italiani per supportare l’attività nella nostra regione.

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