Toscana: i numeri della crisi e le agevolazioni, tra i casi gravi la Menarini

Simoncini:''La nostra regione sta meno peggio ma il Governo deve dare un segnale"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 novembre 2012 19:20
Toscana: i numeri della crisi e le agevolazioni, tra i casi gravi la Menarini

''Stiamo lavorando ad un pacchetto integrato di agevolazioni, una sorta di 'dote' per favorire la ricollocazione di lavoratori espulsi dalle imprese a seguito di processi di crisi'' con incentivi alle aziende che assumono persone licenziate a seguito di crisi aziendali. E' quanto annunciato oggi dall'assessore toscano lavoro Gianfranco Simoncini in una lunga comunicazione al Consiglio regionale sulle principali vertenze in Toscana. L'assessore ha ricordato che ''l'unita' di crisi dell'assessorato toscano al lavoro ha seguito, negli ultimi 12 mesi, 65 vertenze di cui 22 insieme alle Province e 11 con i ministeri (Sviluppo economico e Lavoro). Il numero di lavoratori coinvolti nelle crisi che la Regione ha monitorato direttamente e' di oltre 12 mila''.

Il provvedimento al quale la Regione sta lavorando prevede ''un ventaglio di strumenti'' per le aziende come contributi, voucher formativi e sgravi fiscali previsti dalla nuova legge sulla competitivita'. ''La Regione - ha detto ancora - anche di fronte ai crescenti tagli legati alle politiche del governo, ultimi dei quali quelli imposti dalla spending review, ha mantenuto dritta la barra sugli interventi per economia e lavoro. Abbiamo invece utilizzato la razionalizzazione della spesa per trovare nuove fonti di finanziamento per mantenere e incrementare gli strumenti contro la crisi.

Ma se la Toscana fa la sua parte, anche il governo deve fare altrettanto dando il segnale di una svolta nelle sue politiche''. Eppure in Toscana esiste una “capacità di tenuta complessiva pur all’interno di un contesto di crisi che rimane acuta” sostiene Simoncini durante la sua comunicazione sullo stato delle crisi aziendali aperte. Segnali che collocano la nostra regione in un quadro migliore rispetto al panorama nazionale. “La Toscana sta meno peggio di altre realtà – ha detto l’assessore – anche a fronte di dati aggiornati che fotografano un trend occupazionale in aumento nel secondo trimestre 2012” (+0,2 per cento, +3mila occupati).

Favorevole anche la dinamica su base annua rispetto a quella nazionale e dell’area del Centro-Nord: “Il tasso di occupazione della Toscana 64,0 per cento rispetto al 63,9 di un anno prima e al 63,3 del primo trimestre dell’anno”. Un “tenue segnale positivo” dunque che non ha distolto l’attenzione della Giunta verso il “sostegno al reddito di famiglie già in difficoltà”. Il tasso di disoccupazione è, infatti, salito al 7,7 per cento dal 6,0 di un anno fa, “arretrando però dalla punta più negativa dell’8,4 del primo trimestre 2012”.

Inoltre, ha rilevato l’assessore, il tasso di disoccupazione complessivo italiano “è risultato al 10,4 per cento, ben oltre il dato della Toscana che si posiziona appena sotto la media del Centro-Nord, dove l’indicatore è al 7,8”. Malgrado questi segnali e nonostante la regione sia “ancora lontana, sia in termini di occupazione sia di disoccupazione, dal recuperare i livelli pre-crisi del 2008” (dal terzo trimestre 2008 al terzo trimestre 2011 si sono persi 34mila occupati ndr), il governo regionale è “impegnato per il sostegno al reddito dei lavoratori attraverso la cassa in deroga, l’integrazione al reddito per lavoratori di imprese che aderiscono a contratti di solidarietà, l’anticipo di stipendi e cassa” così come al “sostegno all’occupazione con pacchetti di incentivi alle imprese che assumono ma anche con politiche attive per il lavoro, per l’accesso al credito per le imprese e per il sostegno alla competitività del sistema”. “Dobbiamo continuare in questa direzione” ha detto l’assessore lanciando le nuove “misure allo studio”.

Tra queste un “pacchetto integrato di agevolazioni” per costruire una “dote che consenta una ricollocazione dei lavoratori espulsi dalle imprese a seguito di processi di crisi”. “Abbiamo sottoscritto alcuni protocolli di intesa sia specifici con grandi imprese per rafforzare la loro presenza sul nostro territorio” ha informato Simoncini citando Whirpool, GE Trasportation, Thales e Continental in via di definizione, ma anche “accordi di settore, come per la pelletteria, per sviluppare sperimentazioni e sostenere politiche integrate”. Ma a fronte di un quadro regionale in cui l’attenzione rimane alta e si registrano segnali favorevoli, secondo l’assessore è “necessaria una svolta nell’azione del Governo nazionale”.

“Il sistema economico ha come parametro di riferimento statale quello europeo. Sono quindi necessarie, a quel livello, politiche pubbliche che non siano volte solo al rigore ma anche allo sviluppo e alla crescita”. “Insistere solo su tagli e virtuosismo – ha concluso – rischia di uccidere l’economia”. In Aula Simoncini ha anche illustrato il quadro dei casi più gravi di crisi aziendale che la Regione sta seguendo e a che punto è il tavolo di discussione: Polo siderurgico di Piombino, quasi 3mila lavoratori a rischio.

La Regione, attraverso uno specifico protocollo, ha garantito e dato futuro alla presenza di Dalmine Lucchini, 2200 lavoratori. La società ha avviato la ricerca di possibili acquirenti ma il ritardo accumulato rischia un punto di non ritorno. L’azienda perde milioni al mese e negli ultimi tavoli nazionali, di fronte a questa situazione e all’assenza di prospettive certe sul piano industriale e di possibili acquirenti, si era anche ipotizzato l’utilizzo di normative nazionali per una gestione che guardasse al futuro del secondo polo siderurgico italiano.

Solo nei giorni scorsi si è affacciata una proposta del gruppo Klesch. Ad oggi, però, non sono ben noti i contenuti e sembrerebbe presentare un forte ridimensionamento delle attività produttive e degli occupati. La Regione ha presentato da tempo al Ministero dello Sviluppo l’istanza per il riconoscimento di Piombino come “area di crisi industriale complessa”. Magona, 540 lavoratori. Appena ieri (lunedì 5 novembre, ndr) si è tenuto l’incontro al Ministero dello Sviluppo durante il quale si è appreso che l’azienda è ferma nel voler mantenere l’attività produttiva, pur in un quadro di difficoltà crescenti che portano a considerare l’ipotesi della cessione.

La Regione spinge per un Accordo di Programma, primo e principale atto da perseguire per l’azienda e per l’intero polo piombinese. Menarini, 1500 lavoratori. A seguito dell’entrata in vigore del decreto con cui si introduce l’obbligo, per i medici, di prescrivere farmaci in base al solo principio attivo, l’azienda ha annunciato di dover procedere a 1000 esuberi. La Regione ha promosso un tavolo nazionale sul settore farmaceutico. La Menarini di Firenze ha accettato di congelare gli esuberi per un mese.

Si attende la disponibilità manifestata dal governo nazionale e in particolare dal sottosegretario De Vicenti che è stato direttamente interessato della vicenda. ISI (354 lavoratori). A gennaio 2013 si terrà la terza asta per la cessione dell’azienda di Scandicci (FI). Nei prossimi giorni, intanto, l’assessore incontrerà i soggetti dell’ex cordata Easy Green per capire se ci sono nuove ipotesi di intervento dopo il fallimento della prima proposta. Già fissata anche la riunione con la Eneco, che ha intenzione di procedere all’assunzione di circa 70 lavoratori ex Isi.

Infine, non dovrebbero esserci difficoltà a confermare per il 2013 gli ammortizzatori sociali in essere. De Tomaso Spa (142 lavoratori). La Regione si sta muovendo con il Governo in due direzioni: cercare nuovi investitori in vista del bando di vendita che il tribunale fallimentare intende emanare, e sostenere un progetto di ricollocazione del personale con un pacchetto di politiche attive, già predisposto e finanziato ricorrendo anche al fondo europeo Feg. La vicenda della De Tomaso di Livorno, come quella Eaton di Massa e quelle Magna, Trw e Mpn di Livorno, è legata alla crisi della componentistica auto, settore per il quale la Regione ha chiesto al Governo il riconoscimento di “area di crisi industriale complessa”. NCA (140 lavoratori).

Invitalia ha fissato al 31 dicembre la scadenza per cedere o mettere in liquidazione l’azienda di Massa Carrara. Ministero dello sviluppo economico e Invitalia sono al lavoro per trovare acquirenti. Ad oggi, tre sono i soggetti ancora in corsa per l’acquisto: Ocean, Antonini-Corsi e Admiral-Tecnomar. Invitalia sta aspettando una proposta definitiva con la garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali. La Regione sostiene il lavoro di Invitalia e ha messo a disposizione strumenti di supporto verso i lavoratori e le aziende.

Inoltre, anche a sostegno della vertenza Eaton, la Regione ha richiesto la ripresa del confronto ministeriale per l’accordo di programma di Massa.

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