Sciopero della scuola. Politica e istituzioni locali da parte degli studenti

Stella Targetti "La scuola è sottoposta a una mortificazione continua, i timori e le preoccupazioni di insegnanti e studenti sono assolutamente comprensibili"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 ottobre 2012 19:55
Sciopero della scuola. Politica e istituzioni locali da parte degli studenti

Erano duemila oggi in corteo i ragazzi che hanno sfilato per le strade della città in difesa dei diritti della scuola. La manifestazione organizzata nell'ambito della giornata nazionale dello sciopero della scuola ha visto la partecipazione di docenti, precari, personale scolastico, studenti e anche genitori. Tra i presenti anche il segretario toscano della Flc Cgil Alessandro Rapezzi e il segretario fiorentino della Cgil Mauro Fuso . La manifestazione si è poi concentrata davanti al Liceo Galileo, dove solo qualche giorno fa ha ceduto il solaio che pure era stato oggetto di lavori un anno fa.

“La scuola è sottoposta a una mortificazione continua, i timori e le preoccupazioni di insegnanti e studenti sono assolutamente comprensibili” ha commentato stamattina l'assessore all'Istruzione della Regione Toscana Stella Targetti , in Palazzo Strozzi Sacrati. “Si continua a procedere per strappi – prosegue la vicepresidente della Giunta – con norme cambiate all’ultimo momento e slegate da un disegno complessivo, come sta adesso accadendo anche sul decreto stabilità”. Per Stella Targetti “aumentare sic et simpliciter l’orario di lavoro dei professori ha poco senso: è una misura che, perlomeno, andrebbe accompagnata dal cambiamento dei meccanismi di assegnazione docenti, con l’introduzione dell’organico funzionale, e da un nuovo contratto di lavoro per gli insegnanti che preveda, fra le altre cose, retribuzioni in linea con i parametri europei”. “Diventata figlia di nessuno – commenta Stella Targetti -, l´edilizia scolastica assiste al continuo assottigliamento nei trasferimenti statali a Comuni e Province, formalmente titolari delle competenze.

La situazione è così grave che il diritto costituzionale all´istruzione è ormai, di fatto, messo in discussione”. “In tutta Italia oggi – dichiara il Consigliere Regionale Mauro Romanelli di Sinistra Ecologia e Libertà – studenti e insegnanti insieme sono tornati a manifestare per far comprendere al Governo dei “tecnici” una cosa semplice e banale: un paese come l’Italia ha il suo “petrolio” nella cultura, per rilanciare l’economia servono investimenti in istruzione e ricerca, nelle scuole e nelle Università pubbliche, preparando al meglio i nostri giovani.

Purtroppo invece ogni giorno il Governo Monti interviene pesantemente sulle famiglie e sul futuro delle nuove generazioni smantellando tutti i servizi pubblici e precarizzando sempre più il futuro di milioni di persone. Se realmente vogliamo essere europei, non bisogna guardare solo allo spread dei titoli di stato, ma raggiungere gli standard degli altri paesi, riducendo gli abbandoni scolastici, aumentando il numero dei laureati e le borse di studio, migliorando gli edifici scolastici e dotandoli di strumentazioni moderne”. "La Legge di stabilità – presentata dal Governo – termina Romanelli – non può tagliare ulteriormente i fondi e penalizzare ulteriormente le retribuzioni degli insegnanti, che sono già tra le più basse d'Europa, così com’è giusto indignarsi contro il nuovo concorso per la scuola, inutile e costoso”.

l'Italia dei Valori ha appoggiato non solo la manifestazione studentesca ma anche la contestazione al ministro Profumo. "La scuola italiana come al solito viene presa di mira con i soliti tagli, chiedendo agli insegnanti di lavorare di più senza essere per questo pagati eliminando al contempo posti di lavoro per i precari supplenti. Di questo passo finiranno a fare volontariato - dichiara Alessandro Cresci cooordinatore provinciale dell'Idv - E' passata anche un pò sottovoce la legge approvata per ora dalla sola Camera che apre la strada a una sorta di 'privatizzazione' della scuola pubblica.

Rimane in piedi quell'obbrobrio del concorsone, una offesa a chi si è guadagnato professionalità e competenza in anni di pratica. Alla fine i distrastri della politica li pagano come al solito i cittadini lavoratori, in questo caso gli insegnanti. Il Pd si lamenta ma poi vota quello che Monti e la sua gang impongono". Sono di oggi i dati che parlano di una Toscana dove sono ormai il 17% dei giovani che tra i 15 e i 34 anni non studiano e non lavorano. "L'Europa ci chiede più laureati e noi invece facciamo di tutto per allontanarli dalla scuola, rendendogli la vita difficile.

Parlano di voler introdurre i tablet e le lavagne interattive quando gli edifici scolastici cadono a pezzi e non ci sono i soldi per manutenzioni adeguate, e qui a Firenze ne sappiamo qualcosa. Pensavamo che con la Gelmini avessimo raggiunto il top dell'incompetenza, invece Profumo sta facendo di tutto per superare il suo predecessore". Manifestazioni da parte dei ragazzi non solo a Firenze, erano oltre seicento oggi in piazza a Pistoia a difesa della scuola pubblica. Tra loro anche i Giovani Comunisti che esprimono la loro soddisfazione per la sua riuscita.

"In occasione della giornata nazionale per il diritto allo studio convocata dalle associazioni studentesche, ci siamo mobilitati contro il governo Monti e Profumo che ha confermato i tagli previsti dall'ormai tristemente nota "riforma" Gelmini. Con l'approvazione sostanziale della proposta di legge Aprea si cancellano di fatto le rappresentanze studentesche e si trasformano i Consigli di Istituto in Consigli dell'Autonomia, aprendo così la strada alla privatizzazione della scuola pubblica. Intanto, questo stesso governo, con scelte politiche e non tecniche, taglia su istruzione e ricerca e non le spese militari, attacca i diritti dei lavoratori e peggiora le già drammatiche prospettiva di lavoro delle nuove generazioni, condannate ad un futuro di precarietà. "Noi non ci stiamo - concludono i ragazzi-Il sapere non è una merce, la scuola pubblica non è in vendita!"

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