Variante al Piano Regolatore. Via libera alle modifiche dei sottottetti

Ornella De Zordo: "Una forzatura che rischia di rendere legittime le manomissioni agli edifici storici"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 ottobre 2012 20:57
Variante al Piano Regolatore. Via libera alle modifiche dei sottottetti

Via libera definitivo dal Consiglio Comunale alla delibera che permette di realizzare un vano aggiuntivo nei sottotetti delle abitazioni: da oggi il provvedimento è esecutivo . La nuova norma prevede che i vani nei sottotetti si possano realizzare purchè l’altezza media della stanza sia almeno di 2,30 metri di altezza , contro i 2.70 necessari fino ad ora. “Il provvedimento, che modifica le norme tecniche di attuazione del piano regolatore, nasce da una legge regionale del 2010 che ancora il Comune di Firenze non aveva recepito – spiega l’assessore alle Politiche del territorio Elisabetta Meucci – e risponde alle centinaia di privati e professionisti che ci chiedevano di poter cogliere questa opportunità.

E così oggi da un lato veniamo incontro alle esigenze dei cittadini e delle famiglie, e dall'altro diamo occasione di lavoro alle piccole imprese edili, sempre rispettando in pieno il principio dei ‘volumi zero’ sancito dal Piano Strutturale". La nuova norma vieta comunque sia di modificare profilo e sagoma del tetto, sia di ricavare dalle modifiche una nuova unità immobiliare frazionando l’appartamento. Inoltre gli interventi dovranno rispettare “il particolare regime di tutela del centro storico e degli edifici di particolare interesse – aggiunge l’assessore Meucci - operando in adeguamento alle normative sul contenimento dei consumi energetici, e quindi costituendo anche l’occasione per una generale riqualificazione del patrimonio edilizio esistente”. “Il recupero dei sottotetti a fini residenziali viene consentito, con questa variante al vecchio Piano regolatore Generale, anche per edifici in cui, per tipologia, è consentita solo il restauro e il risanamento conservativo.

Ovvero edifici di valore storico-architettonico e ambientale in cui la normativa consentirebbe solo di valorizzare i caratteri di pregio, di consolidare e ripristinare, eliminando semmai gli elementi estranei nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell'edificio originario. Niente a che vedere dunque con quella "ristrutturazione edilizia" a cui si riconducono, nella Legge Regionale 5/2010 le "Norme per il recupero abitativo dei sottotetti". Una variazione che è una forzatura secondo Ornalla de Zordo (PerUnaltracittà): "Il Comune di Firenze amplia, in sostanza, il campo di applicazione del recupero abitativo dei sottotetti rendendolo possibile anche in palazzi di valore storico .

Peccato che le Norme Tecniche di Attuazione dello stesso Piano Regolatore distinguano nettamente tra "Ristrutturazione edilizia" e "Restauro" o "Risanamento conservativo". E' anche possibile che sul piano formale l'amministrazione abbia trovato il modo di rendere questa estensione legittima (anche se certe contraddizioni sono palesi), ma come in altri casi resta il piano sostanziale sul quale non ci sono dubbi: si sta facendo una forzatura che rischia di far passare manomissioni di edifici storici che potranno essere alterati profondamente nelle loro caratteristiche formali e funzionali, mentre la coibentazione naturale garantita dall'esistenza dei sottotetti dovrà essere assicurata artificialmente.

Un passo indietro sul piano ambientale e culturale., A Firenze si insiste a operare per singole varianti del vecchio Piano senza una visione d'insieme - conclude la De Zordo - e in questo caso senza una disciplina generale per il centro storico, che sulla carta sarà anche patrimonio dell'Unesco, ma nei fatti non è tutelato adeguatamente”.

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