Apprendistato: 7 aziende su 10 del centro Italia lo utilizzano

È stata presentata oggi a Firenze, in occasione della sesta tappa del Road Show nazionale promosso da Gi Group dal titolo “Rilanciare l’apprendistato, opportunità di crescita per giovani e aziende”, la ricerca sull’apprendistato professionalizzante.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 giugno 2012 21:34
Apprendistato: 7 aziende su 10 del centro Italia lo utilizzano

Firenze, 14 giugno 2012 - È stata presentata oggi a Firenze, in occasione della sesta tappa del Road Show nazionale promosso da Gi Group dal titolo “Rilanciare l’apprendistato, opportunità di crescita per giovani e aziende”, la ricerca sull’apprendistato professionalizzante condotta dalla più grande agenzia italiana per il lavoro in collaborazione con OD&M Consulting su un campione di oltre 100 aziende italiane di diverse dimensioni. La Survey, realizzata in collaborazione con la fondazione Gi Group Academy nei mesi di settembre – dicembre 2011, ha rilevato i seguenti dati per l’area geografica del Centro: - la percentuale di aziende che dichiara di aver utilizzato a partire dal 2003 l’apprendistato professionalizzante è leggermente superiore rispetto alla media nazionale (68,4% vs 64,2%); - è superiore, invece, di dieci punti percentuali il numero di aziende locali che dichiara di non impiegare tale strumento poiché non ne ha bisogno e non risulta interessata (33,3% vs 23,1%), lo stesso numero di imprese, in linea con la media nazionale, dichiara di ritenerlo troppo complesso da un punto di vista normativo (33,3%); - superiore, la percentuale di aziende che, in questa area geografica, ha indicato i vantaggi economici che ne derivano (92,3% vs 88,6%) tra i motivi che spingono un’azienda ad utilizzare l’apprendistato. “I dati locali emersi dalla survey sottolineano come l’apprendistato professionalizzante possieda grandi potenzialità sul territorio, ma che ci sia da lavorare ancora molto per promuoverlo sia presso chi non lo conosce sia presso chi dichiara di non esserne interessato – afferma Maria Luisa Cammarata, Business Development Director di Gi Group - Da questo punto di vista il ruolo delle Agenzie per il Lavoro appare, quindi, centrale per aiutarle a coglierne le valenze.

Le aziende, infatti, dopo l’accordo sindacale firmato da Assolavoro, Uiltemp e Felsa Cisl, hanno oggi la possibilità di scegliere di gestire l’apprendistato mediante la somministrazione svolta dalle APL che, assumendo il ruolo di intermediari tra aziende e lavoratori, si fanno carico della formazione e dello sviluppo professionale della persona valorizzando, al tempo stesso, l’esigenza di flessibilità delle imprese ed evitando loro incombenze che le limitano nell’utilizzo dello strumento.

A riguardo Gi Group ha da poco attivato il servizio StartApp, specifico per supportare e promuovere l’utilizzo dell’apprendistato professionalizzante presso le aziende”. In linea con la media nazionale, il 53,8% delle aziende interpellate dell’area del Centro, ritiene di grande utilità un supporto nell’interpretazione normativa, mentre il 38,5% - leggermente di meno rispetto alla media nazionale (43,9%) - è interessato alla formazione degli apprendisti. “Accanto ai motivi economici di utilizzo dello strumento è interessante che quasi un terzo delle aziende lo utilizzi per formare lavoratori secondo le proprie esigenze – commenta Marco Pizzoni, Ricercatore presso Area Studi e Ricerche di OD&M Consulting – Questo numero importante di imprese del Centro, che sta iniziando a considerare l’apprendistato una reale opportunità per promuovere il proprio sviluppo, è da sostenere, pertanto, con adeguate semplificazioni”. Il 30,8% delle aziende interpellate dell’area del Centro elenca, infatti, tra i motivi che spingono un’azienda ad utilizzare l’apprendistato la necessità di formare i lavoratori secondo le proprie esigenze; a fronte di un 15,4%, invece, che dichiara di aver utilizzato tale contratto per tutti gli inserimenti di giovani ritenuti non strategici per l’azienda, ovvero con i quali non sono interessate ad instaurare un rapporto di lungo periodo. A supporto delle esigenze specifiche delle imprese sull’apprendistato Gi Group ha, sviluppato StartApp, il nuovo servizio per sollevare l’azienda da adempimenti amministrativi e burocratici, dando modo di concentrarsi esclusivamente sulla crescita professionale dei propri talenti.

Gi Group si può occupare della ricerca e selezione degli apprendisti attraverso canali espressamente rivolti ai giovani, della somministrazione attraverso la creazione del piano formativo, la selezione dei talenti e la presenza di un tutor dedicato, oltre all’attivazione dell’apprendistato nel caso specifico in cui l’azienda abbia già individuato il candidato e necessiti solo della gestione in termini di progettazione del piano formativo, degli adempimenti amministrativi, tutorship e formazione sulle competenze base e trasversali. APPROFONDIMENTO DATI AREA CENTRO ITALIA: Età degli apprendisti Per quanto concerne l’età degli apprendisti si può affermare che il 92,3% delle aziende che hanno utilizzato il contratto di apprendistato lo ha fatto per inserire in azienda ragazzi di età superiore ai 25 anni, il 61,5% per giovani di età compresa tra i 21 e i 25 anni, mentre il 23,1% ha destinato il contratto a giovani di età inferiore ai 20 anni.

Se si considera il totale dei giovani apprendisti inseriti negli ultimi tre anni, invece, il 92,9% ha più di 25 anni, il 6,2% un’età compresa tra i 21 e i 25 anni, mentre solo lo 0,9% ha un’età inferiore ai 20 anni. Motivi di utilizzo e non utilizzo I motivi che spingono un’azienda ad utilizzare l’apprendistato sono nella maggior parte dei casi di carattere economico (92,3%); seguono, con una percentuale pari al 30,8%, la necessità di formare i lavoratori secondo le proprie esigenze e con il 23,1% la ragione di far crescere all’interno dell’azienda i propri dipendenti; solo il 15,4%, invece, dichiara di utilizzare lo strumento per i vantaggi di carattere normativo derivanti.

Al contrario, le aziende del Centro Italia, che fino ad oggi non hanno utilizzato l’apprendistato, indicano tra i motivi della loro scelta, di non averne bisogno e di non esserne interessate e di ritenerlo eccessivamente complesso da un punto di vista normativo (33,3%). Professionalità inserite L’apprendistato nell’area del Centro Italia sembra rivolto soprattutto a quelle professionalità che non necessitano particolari ricerche sul mercato del lavoro. La maggior parte delle aziende ha utilizzato l’apprendistato per tutte le professionalità senza particolari distinzioni (46,2%), a seguire solo per le professionalità “comuni”, vale a dire quelle più facili da reperire sul mercato (38,5%).

Solo una minoranza (15,4%) lo ha utilizzato per le professionalità cosiddette “alte”. Tipologia inserimenti Il 69,2% delle aziende interpellate dichiara di aver utilizzato l’apprendistato per tutti gli inserimenti di personale giovane; il resto delle aziende si dividono fra quante lo hanno utilizzato per i giovani ritenuti non strategici per l’azienda, ovvero quelli con cui non si è interessati ad instaurare un rapporto di lungo termine (15,4%) e quelle che lo hanno utilizzato per i giovani con cui si vuole instaurare un rapporto di lungo periodo (15,4%). Utilità di un supporto Un aiuto considerato utile dal 38,5% delle aziende interpellate è rappresentato dal supporto legato alla formazione degli apprendisti; pari al 53,8%, invece, il dato percentuale registrato per quanto concerne l’utilità di un supporto nell’interpretazione normativa.

Per maggiori informazioni: www.gigroup.it/roadshow-apprendistato

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