Giovanisì, Rossi ha scoperto l'antidoto al precariato?

"Quasi la metà dei tirocini già conclusi con la nuova legge regionale nell’ambito del progetto Giovanisì si sono trasformati in un posto di lavoro, e di questi moltissimi sono impieghi a tempo indeterminato"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 aprile 2012 14:46
Giovanisì, Rossi ha scoperto l'antidoto al precariato?

“Non lo avevamo promesso, ma ci credevamo. E ora i fatti ci danno ragione. Quasi la metà dei tirocini già conclusi con la nuova legge regionale nell’ambito del progetto Giovanisì si sono trasformati in un posto di lavoro, e di questi moltissimi sono impieghi a tempo indeterminato. Dunque i tirocini di qualità e retribuiti si affermano come la strada giusta per trovare lavoro e una occasione che i giovani hanno di costruire la prima forma della loro autonomia”. E’ il commento del presidente Enrico Rossi ai più recenti dati forniti dall’ufficio Giovanisì.

Eccoli nel dettaglio. Dalla emanazione della legge (27 gennaio 2012) i tirocini extracurriculari avviati con il rimborso spese della Regione sono in totale 1.515. Le Aziende inserite nel database Giovanisì sono 1.200. Le assunzioni e i contratti scaturiti dall’esperienza dei tirocini rappresentano il 43% dei tirocini conclusi. Infatti su 576 tirocini completati, 243 sono i contratti post-tirocinio. Di questi 25 sono contratti a tempo indeterminato, 100 in apprendistato (che giuridicamente rappresentato anch’essi contratti a tempo indeterminato) e 70 a tempo determinato.

Per gli altri si parla di attivazioni di contratti a progetto, occasionali e interinali. La fascia di età dei giovani che hanno attivato un contratto è: 18-24 anni 60%, 25-30 anni 40%. I settori sono: industrie e imprese 35%, (es: tessile, fotovoltaico, macchine di precisione, produzione alimentare, ecc….); servizi 25%, (es: studi, assicurazioni, imprese che operano in servizi innovativi, ecc….); mestieri 20% (es: meccanico, estetista, calzolaio, ecc.); sociale 15% (es: servizi alla persona, socio-sanitario, educativo, ecc…); commercio 5% (es: negozi, ecc…). I dati parlano di un forte e permanente interessamento per i tirocini da parte dei giovani.

Il 35% dei contatti sul portale, delle mail e di chiamate al numero verde 800 098 719 riguardano proprio i tirocini. Anche la Regione Toscana fa la sua parte. Si sono conclusi in questi giorni i primi 50 tirocini e si sta per aprire il nuovo avviso per altri 50 tirocinanti che faranno 6 mesi nelle varie Direzioni generali della Regione. “Tutto questo – aggiunge il presidente Rossi – ci conferma in questo nostro progetto, che ha come obiettivo quello di costruire un rapporto tra giovani e mondo del lavoro, sensibilizzando le stesse imprese a investire sui giovani.

I tirocini sono una strada per trovare lavoro. Lo stesso László Andor, commissario europeo per l’occupazione, gli affari sociali e l’integrazione, ha testimoniati personalmente l’interesse europeo per l’esperienza pilota toscana”. Per rendere operativi lo sviluppo dei tirocini curricolari e i tirocini presso le professioni, sono stati inoltre firmati 2 protocolli con 40 professioni e 7 Università e scuole di alta formazione in Toscana. Sempre per i tirocini sono stati firmati protocolli con le centrali cooperative, Casa spa e molti soggetti (pubblici e privati) dell’Amiata grossetano.

Sono ad oggi 80 i soggetti con cui la Regione Toscana hanno stipulato accordi per promuovere e collaborare sui tirocini di qualità. La legge Il 27 gennaio 2012 la Regione ha approvato la Legge n.3 “Modifiche alla Legge Regionale n.32 del 26 luglio (Testo Unico della normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro) in materia di tirocini. La legge norma in maniera completa e esaustiva la materia dei tirocini, ne evita un uso distorto e fa in modo che esso sia effettivamente un’opportunità reale di apprendimento e di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Le novità della Legge: 1- tutela il tirocinio non curricolare quale esperienza formativa, orientativa o professionalizzante, non costituente rapporto di lavoro, realizzata presso soggetti pubblici e privati. 2- Distingue le tipologie: i tirocini di inserimento al lavoro; i tirocini di reinserimento al lavoro e i tirocini di inserimento o reinserimento al lavoro destinati a categorie di soggetti svantaggiati. 3- rende obbligatoria la retribuzione di almeno 500 euro mensili lordi per i tirocini extra curricolari con la possibilità da parte del soggetto ospitante, sia pubblico che privato, di richiedere un rimborso di 300 euro da parte della Regione. 4- Possono accedere al contributo della Regione Toscana sul rimborso dei tirocini sia i soggetti ospitanti privati che pubblici.

Il cofinanaziamento da parte della Regione Toscana è concesso per i tirocini svolti da soggetti in età compresa tra i 18 e i 30 anni. 5- Per le categorie svantaggiate la retribuzione di 500 euro mensili lordi è totalmente a carico della Regione 6- promuove anche lo sviluppo dei tirocini curricolari inclusi nei piani di studio delle università 7- promuove la concessione di contributi per la corresponsione dell’indennità da parte dei professionisti ai praticanti per lo svolgimento dei tirocini finalizzati all’accesso alle professioni.

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