Springsteen infiamma il cielo di Firenze

È forza, è bravura, è amore per la musica: questo è Bruce Springsteen da oltre 40 anni; non conta quanto sia passato da quando l'Italia ha iniziato a conoscere la musica del rockers del New Jersey

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 giugno 2012 21:17
Springsteen infiamma il cielo di Firenze

È forza, è bravura, è amore per la musica: questo è Bruce Springsteen da oltre 40 anni; non conta quanto sia passato da quando l'Italia ha iniziato a conoscere la musica del rockers del New Jersey, questa Nazione ama quest'artista, le sue note, i suoi ritmi e i suoi testi mai banali o scontati. Come ogni idolo che si rispetti, si è fatto un po' attendere, quel tanto necessario a dare la giusta carica al pubblico che non ce la fa proprio ad aspettare e lo invoca battendo le mani, scaldando l'ambiente per prepararlo al suo arrivo. L'entrata delle star - perché non possono che essere definiti tali Bruce Springsteen e la sua fedele, anzi, “Legendary” (come la definisce uno striscione appeso agli spalti) “E Street Band” - è accompagnata da una musica dolce e melanconica, in antitesi a quella che di lì a pochi minuti infiammerà il pubblico fiorentino.

Il boato, però, è pronto e quando la formazione è al completo sul palco il pubblico scarica tutta l'adrenalina che ha tenuto in serbo per il suo ingresso trionfale. Dopo un brevissimo saluto al pubblico fiorentino, Springsteen non vede l'ora di dare la parola alla musica: così dal palco dà il via alla sua band con tutta la forza di cui è ancora capace: lui che nei “live” ha dato sempre tanto al pubblico, che anche ora, nonostante i suoi 62 anni e una voce che sta perdendo il suo smalto, coinvolge ed emoziona, dando tutto se stesso e la sua energia, non risparmiandosi; e il pubblico lo ringrazia, con una partecipazione numerosa e calorosa.

Springsteen, che con il pubblico ha sempre avuto un rapporto speciale, va in mezzo ai fans che lo toccano e si emozionano per la sua vicinanza e con loro dialoga in un italiano che fa, ovviamente, sorridere. Gli spettatori, dal canto loro, non sanno risparmiarsi, inondando l'artista di tutta la loro passione, facendogli anche da coro sul finire della canzone di apertura di questa tappa. L'emozione, quindi, a Firenze si sta toccando con mano, grazie alla voce del vero “Re del Rock”.

In evidenza