Incidenti: i ciclisti chiedono il semaforo a chiamata in viale Redi

Più sicurezza per le bici e maggiore attenzione per gli utenti deboli della strada. Questo l'accorato appello che l'associazione FIAB FirenzeInBici rivolge alle autorità comunali.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 giugno 2012 14:50
Incidenti: i ciclisti chiedono il semaforo a chiamata in viale Redi

Più sicurezza per le bici e maggiore attenzione per gli utenti deboli della strada. Questo l'accorato appello che l'associazione FIAB FirenzeInBici rivolge alle autorità comunali. Solo pochi giorni fa una ciclista è stata travolta e gravemente ferita in viale Redi mentre transitava sull'attraversamento ciclabile (che dà ai ciclisti precedenza su tutti i veicoli, così come i pedoni sulle strisce pedonali). E questo è solo l'ultimo di una serie di incidenti a danno di chi si muove in bici, fra cui ben 3 mortali negli ultimi mesi. Viale Redi è particolarmente pericoloso per i ciclisti.

L'associazione FIAB Firenzeinbici ha ripetutamente proposto ai responsabili della Mobilità del Comune di Firenze di installare un semaforo a chiamata (necessario anche in altri punti). "Niente è stato fatto, non siamo stati neanche degnati di attenzione salvo vaghi cenni al fatto che il semaforo <> - si indigna Francesco Baroncini, vicepresidente di FIAB FirenzeInBici, che si domanda: - sono proprio necessari gravi incidenti e fatti luttuosi perchè l'Amministrazione comunale, ai livelli politici, dirigenziali e tecnici, si decida a considerare degne di attenzione e rispetto le 30.000 persone che ogni giorno muovono in bici a Firenze, riducendo ingorghi ed inquinamento, troppo spesso arrangiandosi fra infinite difficoltà?" Conclude Francesco Baroncini che "Se non saranno mantuenuti nella pratica, con effettive realizzazioni, gli impegni assunti a favore della mobilità ciclistica e della sicurezza di chi si sposta in bici, dopo 2 anni e mezzo di negoziati, progetti concordati ma non ancora realizzati, interventi urgenti sempre rinviati, agiremo con tutti i mezzi disponibili per reclamare l'attenzione a cui i ciclisti hanno diritto."

In evidenza