Profughi nord Africa: Allocca, esaminate solo metà delle domande di asilo

L’assessore regionale al Welfare ha risposto a un’interrogazione presentata dal gruppo dell’Idv, spiegando che le Regioni hanno chiesto la proroga di un anno del decreto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 maggio 2012 19:11
Profughi nord Africa: Allocca, esaminate solo metà delle domande di asilo

La commissione che in Toscana ha il compito di valutare le domande per il riconoscimento dello status di rifugiato politico ha ad oggi esaminato 620 domande su circa 1200 presentate. Lo ha detto l’assessore al Welfare Salvatore Allocca, che ha risposto in aula a un’interrogazione a proposito presentata dai consiglieri del gruppo Idv Rudi Russo, Marta Gazzarri, Giuliano Fedeli, Marco Manneschi, Maria Luisa Chincarini. Allocca ha spiegato che il lavoro è rallentato anche dal grande numero di ricorsi.

Fino ad oggi, infatti, il 50 per cento delle richieste è stato rifiutato, e gli interessati si sono appellati. Per questo le Regioni, in un recente incontro con il ministro dell’Interno, hanno chiesto di rinnovare almeno fino al 31 dicembre 2013 il decreto di emergenza Nord Africa, perché “i tempi rallentati delle Commissioni fanno prevedere che molte persone in accoglienza alla fine del 2012 non avranno ricevuto la notifica relativa al primo esito”. Inoltre è stato chiesto di rilasciare un titolo di soggiorno temporaneo per motivi umanitari ai migranti giunti dalla Libia nel 2011, privi dei requisiti per ottenere un titolo di protezione internazionale.

“In questo modo puntiamo anche ad incentivare programmi di ritorno quando la situazione sarà sufficientemente stabile”, ha spiegato Allocca. Attualmente, in Toscana sono presenti 1253 profughi in oltre 150 strutture: un modello di capillare diffusione sul territorio che ha portato a risultati positivi. Rudi Russo si è detto soddisfatto della risposta “esaustiva” di Allocca. “Il quadro purtroppo è drammatico a causa delle mancanze ministeriali – ha commentato Russo –. Oltre la metà dei profughi è costretto da un anno in un limbo burocratico senza avere idea del proprio destino, e questo sta creando loro un vero e proprio strazio psicologico”.

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