25 aprile, Firenze celebra il 67esimo anniversario della Liberazione

Cerimonia in piazza dell'Unità italiana e prolusione di Paolo Grossi in Palazzo Vecchio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 aprile 2012 16:34
25 aprile, Firenze celebra il 67esimo anniversario della Liberazione

Firenze celebra il 67esimo anniversario della Liberazione nazionale. Il programma della giornata parte alle 10.15 in piazza dell'Unità Italiana, dove saranno deposte le corone di fiori al monumento ai Caduti di tutte le guerre, alla presenza delle autorità civili, militari e religiose, con i gonfaloni del Comune di Firenze, della Regione Toscana, della Provincia di Firenze, dei Comuni dell'area fiorentina, della bandiera del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale del Corpo Volontari della Libertà e dei labari delle associazioni dei partigiani.

Saranno lette preghiere della chiesa cattolica (monsignor Alberto Alberti), della chiesa avventista (padre Saverio Scuccimarri) e della comunità ebraica (rabbino capo Joseph Levi). Al termine della cerimonia in piazza dell'Unità Italiana si formerà un corteo, preceduto dalla Filarmonica Rossini, che si sposterà poi in Palazzo Vecchio, dove alle 11 nel Salone dei Cinquecento, sono previsti interventi del sindaco Matteo Renzi e di Paolo Grossi, giudice della Corte Costituzionale, su 'La Costituzione quale salvaguardia di una società democratica'.

Per chiudere la giornata alle 17.30 in piazza Signoria è in programma il concerto della Filarmonica Rossini. Una delegazione della Giovane Italia Firenze, movimento giovanile del Popolo della Libertà, si recherà assieme al coordinatore cittadino del PdL on. Gabriele Toccafondi, alle 10:15 alla cerimonia ufficiale del Comune di Firenze in piazza dell'Unità Italiana,Successivamente alle 11:30 si recherà al cimitero americano di Falciani dove depositerà una corona in ricordo di chi ha sacrificato la propria vita per difendere la nostra libertà.

“Se oggi l’Italia è una democrazia – dichiarano Niccolò Macallè, Andrea Badò e Niccolò Caciolli rispettivamente coordinatore e vice coordinatori della Giovane Italia - lo dobbiamo al sacrificio dei soldati delle forze alleate, oltre ovviamente all’impegno e all’abnegazione di molti nostri connazionali che si impegnarono nella lotta partigiana” “La libertà e la democrazia sono valori assoluti, doni che abbiamo ricevuto e che abbiamo l’obbligo di preservare. Per questo motivo -continuano Macallè, Badò e Caciolli- come Giovane Italia ci impegnano a mantenere viva la memoria delle lotte per la Liberazione, affinché la pagina buia del regime e dell’occupazione non si ripeta mai più.

Saremo sempre grati agli Stati Uniti per aver salvato il nostro paese a costo di tante giovani vite, noi non dimenticheremo mai il loro estremo sacrificio”.

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