San Lorenzo, respinto il ricorso, le lacrime degli ambulanti

I giudici respingono il ricorso sollevato da parte dei bancarellai del mercato storico. Via libera al progetto del Comune di spostare i banchi e liberare la piazza. Dal 15 aprile sarà tutto diverso, per molti, ma non per tutti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 aprile 2012 19:50
San Lorenzo, respinto il ricorso, le lacrime degli ambulanti

Dal 15 aprile San Lorenzo cambia aspetto, la piazza sarà a totale disposizione del Comune di Firenze, passeranno Autobus e Taxi mentre il mercato storico traslocherà per buona parte in piazza del Mercato Centrale. Stamani alle 11 e 30 in San Lorenzo i bancarellai hanno appreso la decisione dei giudici: il ricorso è stato respinto. Matteo Renzi ha spiegato a suo modo l'esito del ricorso: "Significa una cosa molto semplice, che il Comune può gestire il suolo pubblico, e non poteva essere altrimenti.

Sembra banale dirlo - sottolinea - ma il ricorso puntava a rendere privato ciò che è per definizione pubblico. La situazione in San Lorenzo deve cambiare ed i cittadini sono d'accordo con noi. Adesso la piazza tornerà ad essere vissuta, potranno passare bussini e taxi e si potrà godere della bellezza del luogo" Intanto tra le bancarelle c'è chi piange sbattendo i pugni sul banco, chi vede con preoccupazione lo spostamento, che appare poca cosa agli occhi di un profano, ma significa tanto per chi un mercato lo vive.

Non a caso da sempre esistono le posizioni che spesso vengono assegnate per anzianità, come da sempre nel commercio esiste la buona uscita per chi lascia una attività avviata oppure un esercizio di buon passaggio. Significherà qualcosa? "Siamo aperti al dialogo" ripete ancora una volta Renzi "a patto che si tratti di un dialogo costruttivo e non polemico, non giocato sull'onda dei ricorsi". Fare ricorso avverso ad una istituzione è un diritto del cittadino, come di una categoria di cittadini, esercitando questo diritto poi, si può vincere o perdere.

Funziona così. Ma il punto non è questo. Agli ambulanti, che tante volte si sono trovati rimpallati tra sindaco e vice sindaco, l'apertura al dialogo non piace, non convince: "Ci è già stato detto ed abbiamo presentato un progetto in cui ci impegnavamo economicamente per liberare posti, abbellire i banchi, ridurre gli spazi. Nulla, vogliono liberare la piazza, questo non è un dialogo". Lo stesso Renzi incalzato dai giornalisti se i banchi il 15 aprile abbandoneranno le attuali posizioni risponde "Vediamo..

assolutamente sì". Preoccupati stamani anche decine di fornitori giunti da tutta Italia per capire come stessero le cose. Sono arrivati imprenditori dal nord e dal sud in cerca di informazioni, per sincerarsi se la merce ordinata per l'estate sia da ritenersi confermata, e soprattutto per capire quale futuro ci sarà negli attuali rapporti con il territorio. Certo è che se il banco chiude, addio ordini futuri, così vale per una riduzione dell'ordine. Chi pensava dunque che questa partita riguardasse solo San Lorenzo e pochi intimi si sbagliava di grosso.

Non è una questione tra residenti ed ambulanti, non è il sindaco contro tutti. Si tratta di un mercato storico il cui risalto internazionale è noto, un luogo del commercio locale che con il suo indotto e le sue singole attività fornisce lavoro a molte persone e contribuisce a far circolare il nome di Firenze nel mondo. Questo per alcuni. Per altri il passaggio di un bussino o di un taxi vale allo stesso modo un buon ritorno per Firenze. Insomma, Firenze ci guadagnerebbe sempre. Ed allora come mai oggi c'è chi piange e tutta questa rivoluzione non la capisce? AL

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