Rossi chiede l'intervento di Monti per togliere l'accisa sulle alluvioni

Un pronto intervento da parte del governo, perchè il fondo nazionale della Protezione civile sia ripristinato, consentendo così alla Regione di cancellare l'accisa di 5 centesimi sulla benzina, la "tassa sulle disgrazie" introdotta da Berlusconi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 febbraio 2012 18:01
Rossi chiede l'intervento di Monti per togliere l'accisa sulle alluvioni

Un pronto intervento da parte del governo, perchè il fondo nazionale della Protezione civile sia ripristinato, consentendo così alla Regione di cancellare l'accisa di 5 centesimi sulla benzina, la "tassa sulle disgrazie" introdotta dal berlusconiano Milleproroghe. Questa la sintesi del messaggio inviato oggi dal presidente Enrico Rossi al presidente del consiglio Mario Monti, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale che, accogliendo le tesi delle Regioni, ha cancellato l'obbligo di applicare gli aumenti fiscali che condizionava l'accesso alle risorse statali.

Nella lettera il presidente Rossi riepiloga gli impegni finanziari già assunti per gli interventi di emergenza e di ripristino in Lunigiana e all'Isola d'Elba e chiede al governo una iniziativa rapida per riformare la legge 10 del 2011 che regola il Fondo della Protezione civile. Ecco il testo integrale: "Egregio Presidente, La sentenza con cui la Corte Costituzionale ha accolto le tesi delle Regioni in materia di protezione civile, eliminando così l'obbligo per le Regioni stesse di applicare aumenti fiscali prima di accedere alle risorse del Fondo nazionale, sancisce il legittimo livello di autonomia di entrata e di spesa degli enti pubblici territoriali e ristabilisce un principio equo e solidaristico di intervento in caso di calamità, facendolo carico nuovamente alla fiscalità generale e non più solo a quella della comunità colpita dall'evento.

Queste considerazioni sono state espresse in modo unanime dalle Regioni, che nei mesi scorsi hanno fatto fronte con sollecitudine e con notevole impegno alle attività di soccorso e ripristino in numerose drammatiche occasioni. La Toscana è stata interessata da due eventi di particolare intensità per i quali è stato riconosciuto lo stato di emergenza nazionale: alluvione in Lunigiana nel 25 ottobre 2011 e alluvione all’Isola d’Elba il 7 novembre 2011. Per far fronte alle esigenze derivanti dalla prima alluvione, a fronte di danni pari a 161,5 milioni, la Regione ha dovuto applicare la citata norma e, pertanto, ha aumentato per il 2012 l’accisa della benzina per 5 centesimi al litro, con un gettito complessivo di 55 milioni di euro (L.R.

n. 58 del 15 novembre 2011); inoltre si sono utilizzati 2 milioni già destinati dal bilancio regionale alla protezione civile, altri 5 milioni dei fondi di edilizia residenziale per la ricostruzione delle case danneggiate e 4,5 milioni da fondi per la forestazione e per il piano di sviluppo rurale. A fronte di risorse regionali pari a 66,5 milioni lo Stato ha stanziato solo 25 milioni. Allo stato attuale quindi mancano ancora 70 milioni indispensabili per il ripristino in condizioni di sicurezza del territorio colpito. Per l’alluvione dell’isola d’Elba, non potendo ovviamente ricorrere all’ulteriore aumento dell’accise, la Regione ha reso disponibili 5 milioni nell’ambito degli stanziamenti relativi alla difesa del suolo, a fronte dei quali lo Stato non ha ritenuto di dover disporre alcuno stanziamento; in tal caso i danni sono stati quantificati in circa 60 milioni di euro. A seguito della sentenza della Corte, che ha cancellato l'obbligo di applicare gli aumenti fiscali, la situazione è notevolmente cambiata.

Pertanto il costo degli interventi, sia di soccorso che di ripristino, dovranno essere a carico della fiscalità generale nazionale e non più circoscritta alla comunità regionale colpita dall’evento. Ciò significa che l’intervento deciso dalla Regione di aumentare l’accisa della benzina di 5 centesimi al litro per un anno dovrà essere cancellato prima possibile. Mi auguro quindi un pronto intervento del Governo per sanare rapidamente questa situazione, riformando, in accordo con le Regioni ed Enti locali, la legge 10 del 2011.

Le necessità, Signor Presidente, incombono e se oggi possiamo dire che l'intera comunità nazionale è chiamata a contribuire solidalmente alla rinascita delle zone devastate dalle emergenze, è necessario che il Fondo nazionale a cui attinge la Protezione civile venga ripristinato al più presto e con la necessaria capienza. Ci attendiamo quindi una tempestiva convocazione, affinché siano attivati in tempi rapidi tutti gli strumenti necessari per far fronte agli impegni già definiti per la ricostruzione".

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