Costa Concordia, si cerca la verità nei video registrati a bordo

La ricostruzione cronologica degli eventi. Al vaglio degli investigatori non solo i materiali informatici rinvenuti sulla Concordia, ma anche i tanti filmati amatoriali pubblicati nei Social Network dai superstiti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 gennaio 2012 02:50
Costa Concordia, si cerca la verità nei video registrati a bordo

I sommozzatori hanno recuperato il materiale video conservato nell'hard disk della cabina di comando all'interno della Costa Concordia. Al vaglio degli investigatori anche parte della documentazione appartenente al comandante della nave, contenuta nell'hard disk stesso recuperato durante le ricerche subacquee che su altro fronte hanno portato al rinvenimento del dodicesimo cadavere tra i dispersi, si tratta di una donna. Una tragedia moderna, altro che il Titanic (evento di paragone fin dalle primissime ore), dove tutto o quasi della ricostruzione storica, si è basato sulla memoria dei superstiti.

Cosa ha fatto il comandante quella notte, chi c'era con lui in plancia di comando mentre il timone indirizzava la velocità dei motori? Cosa è accaduto dopo l'impatto? Perché le informazioni discordanti date all'equipaggio ed ai passeggeri? Perché l'ostentata calma nei confronti di chi premeva per inviare soccorsi? Oramai chiunque è dotato di una macchina fotografica o videocamera presente all'interno degli apparecchi cellulari e così le drammatiche sequenze di una storia ancora tutta da chiarire sono rimaste impresse sui supporti informatici di mezzo mondo.

Gli inquirenti si sono rivolti al web per rintracciare elementi utili alle indagini e così foto, video, contributi audio sono spuntati fuori da blog, profili personali, siti internet sparsi per l'intero pianeta così come multietnica era la presenza di persone sulla grande nave naufragata nel mare toscano. Anche il satellite ha contribuito a delineare il tragitto, la rotta della nave da crociera durante l'avvicinamento al Giglio. Una manovra che ha fatto propendere il capo della Procura di Grosseto per un errore umano che assomiglia di più ad una "prova di bravura" con la nave che punta dritta verso l'isola per virare solo all'ultimo e mantenersi accostata agli scogli.

Poi l'impatto, l'allontanamento sbilenco verso il largo per inerzia ed il peso dell'acqua entrata nello squarcio di 70 metri che ha fatto ruotare la nave verso l'isola con conseguente spiaggiamento in prossimità del porto. Tra le testimonianze dell'occhio elettronico ultima in ordine di tempo la foto che ritrae la giovane moldava, Domnica, al tavolo del comandante pochi minuti prima del 'guaio'. Così lo ha definito lo stesso comandante Francesco Schettino durante l'interrogatorio: "Ho avvisato la Costa Crociere dicendo 'Ho fatto un guaio' e chiedendo successivamente i rimorchiatori e gli elicotteri".

Tolta la terminologia che fa molto Italia style, quel marchio che molto spesso l'italiano medio si rifiuta di riconoscere nel comune pensare degli stranieri, resterebbe l'idea di un comandante impacciato, ma sincero. Dall'ultima telefonata registrata con la Capitaneria di Porto di Livorno e resa nota in queste ore, emergerebbe addirittura un comandante modello "Qualcuno resterà a bordo oppure abbandonate tutti?" chiede l'addetto alle operazioni "Credo che resterò solo io a bordo" risponde Schettino.

Già, ma che ore sono? Avviene prima o dopo la conversazione intercorsa con il capitano De Falco? L'emittente toscana Radio Rosa ha seguito l'evento con servizi dedicati all'interno degli spazi informativi ed ha potuto così ricostruire la cronologia dei fatti, sino ad ora conosciuti. Ecco quello che è successo in quelle ore fino alle 4.46, ora in cui la Guardia di Finanza ha comunnicato la fine delle operazioni di evacuazione.

ORE 19.00 La Costa Concordia salpa dal porto di Civitavecchia diretta a Savona ORE 21.07 La Concordia procede alla velocità di 16 nodi, quando il comandante decide il cambio di rotta, puntando verso l’Isola del Giglio ORE 21.40 Sembra che Schettino chiami l’ex comandante Palombo, annunciandogli che effettuerà l’”inchino” di fronte al Giglio.

Il comandante effettua una nuova virata a 15 nodi, la nave è a soli 500 metri dal Giglio. Il sindaco dell'isola negherà di esserne a conoscenza ORE 21.45 La Concordia si schianta contro gli scogli delle Scole, passando a una velocità di 8 nodi. La telefonata tra Schettino e Palombo sembra che si interrompa ORE 21.47 Palombo pare che provi a richiamare Schettino per due volte. Il comandante non risponde ORE 21.48 La velocità della nave è scesa a 5 nodi. Schettino chiede al primo ufficiale Giovanni Iaccarino di controllare la sala macchine.

La risposta: «Qui è tutto allagato». La nave è ingovernabile ORE 21.49 Preoccupato, Palombo chiama la Costa Crociere e chiede cosa stia accadendo a bordo della Concordia ORE 21.52 In balia della corrente, a una velocità di 3,9 nodi la Concordia svolta verso sinistra e punta verso l’isola. A bordo ci sono già alcuni feriti ORE 21.58 La Concordia, praticamente ferma (viaggia a due nodi), raggiunge punta Gabbianella, dove si trova attualmente ORE 22.05 E' l'ora della prima telefonata tra il comandante Schettino e la Costa Crociere, ne seguiranno altre due.

Inizialmente nasconde la collisione, ma dopo il terzo colloquio si lascia andare a uno sfogo: «"Ho fatto un guaio, sono passato sotto al Giglio, abbiamo dato un urto e ti informo di tutto dicendo la verita'. La mia carriera finisce qui» ORE 22.06 La nave è al buio. Un passeggero chiama i parenti a Prato e dà l’allarme. Questi chiamano i carabinieri, che a loro volta girano la segnalazione alla Capitaneria di porto di Livorno ORE 22.14 Trovata con il sistema “Ais”, la Capitaneria contatta la plancia della Concordia.

Il capitano spiega che si tratta soltanto di un black-out. Sapendo che i passeggeri hanno già indossato il salvagente, la Capitaneria insiste, ma dalla plancia della Concordia ribadiscono: «È solo un black-out». La nave viaggia a una velocità di 0,7 nodi (meno di 2 km/h) ORE 22.26 La Capitaneria contatta nuovamente la Concordia. Per la prima volta dalla nave ammettono il problema: «Abbiamo una via d’acqua». Alla domanda se ci sono morti e feriti, dalla plancia rispondono: «È tutto a posto» ORE 22.28 La Guardia costiera chiede alla Concordia se ci sia bisogno di assistenza.

Dalla nave chiedono soltanto l’intervento di un rimorchiatore. I passeggeri sono ancora ignari dell'accaduto ORE 22.31 È chiaro agli ufficiali della Capitaneria che dalla Concordia non raccontano la verità. Scattano i soccorsi ORE 22.34 “Distress”, ovvero necessità di soccorso. Sotto l’incalzare della Capitaneria, dalla Concordia parte la prima richiesta di aiuto ORE 22.35 Arrivano sul posto le prime motovedette della Guardia di Finanza. Scattano i primi soccorsi. ORE 22.42 A punta Gabbianella la Concordia si ferma definitivamente ORE 22.45 Inizia una sorta di ammutinamento.

Alcuni membri dell’equipaggio danno il via libera all’evacuazione, anche se Schettino non ha ancora dato l’ordine ORE 22.48 La Capitaneria chiede se sia stata valutata l’ipotesi di abbandono della Concordia. La risposta: «Stiamo valutando» ORE 22.58 Arrivano i fatidici sette suoni della sirena a cui segue un fischio prolungato: è l’ordine di abbandonare la nave ORE 23.10 I primi passeggeri sono sulle scialuppe di salvataggio dirette al porto ORE 23.15 La Concordia inizia a inclinarsi ORE 23.40 La capitaneria contatta telefonicamente il comandante Schettino che dice: «Abbiamo sbarcato quasi tutti.

Credo che rimarrò solo io a bordo» ORE 00.30 Il comandante Schettino è notato da alcuni passeggeri su uno scoglio a destra della nave ORE 00.32 La Capitaneria chiama di nuovo Schettino al cellulare, chiedendogli quante persone sono ancora sulla nave. La risposta: «200-300». E conferma: «Torno sul ponte di comando» ORE 00.42 La Capitaneria chiede notizie sulle persone ancora da evacuare. «Un centinaio», la risposta di Schettino, che poi si tradisce: «Abbiamo abbandonato la nave».

L’ufficiale della Guardia costiera: «Ha abbandonato la nave?». Schettino: «No, no, macché abbandonato la nave» ORE 01.46 È l’ora della telefonata che ha fatto il giro del mondo. La Capitaneria ordina a Schettino di tornare a bordo per coordinare le operazioni di evacuazione. Lui dice che lo farà subito, ma viene visto salire su un taxi, partendo dal molo del porto del Giglio. La chiamata della capitaneria a Schettino: "Capitano torni a bordo, è un ordine". Sulla nave il comandante non risalirà mai più. ORE 04.46 «L’evacuazione della Concordia è terminata», comunica la Guardia di Finanza

La ricostruzione più attendibile sarà quella della magistratura che metterà assieme tutti i pezzi del puzzle e tutte le incongruenze venute alla luce fino ad ora in quella notte buia in cui, forse, un po' tutti avrebbero voluto tornarsene a casa. Della vicenda già adesso osserviamo soprattuto il trash di alcune reazioni che possono lasciare interdetti, come le vignette, i gadget improvvisati, le canzoni a tema, i trailer dei film modificati, molte di queste scaturite dall'ascolto di una semplice telefonata.

Semplice quanto micidiale dal punto di vista umano e sociale. I soccorsi, le braccia aperte degli isolani del Giglio, il lavoro senza sosta dei militari impiegati senza distinzione di divisa per il recupero dei superstiti, del materiale utile alle indagini, del carburante presente nei serbatoi della nave.. tutte cose che si sono verificate sì, ma di tono minore rispetto al grande palcoscenico calcato dai protagonisti di una storia che ogni giorno si arricchisce di particolari e che, non nascondiamocelo, presto diventerà un libro, un film, uno strumento voluto e dovuto, in sintonia con i nostri tempi moderni. Alle ore 01 e 10 minuti del 14 gennaio, sul Blog ufficiale di Costa Crociere appare questo post nel quale la compagnia dichiara che le operazioni di evacuazione sono state 'eseguite prontamente' aggiungendo di non conoscere le cause del 'problema occorso'

AL

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