Vendola chiude la Festa di SEL: 'Buon governo di Rossi, Renzi erede del passato'

Avrebbe dovuto aprire la kermesse fiorentina di Sinistra Ecologia e Libertà. Invece il governatore pugliese regala alle centinaia di presenti l'intervento conclusivo che svaria su più oggetti e soggetti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 settembre 2011 03:25
Vendola chiude la Festa di SEL: 'Buon governo di Rossi, Renzi erede del passato'

"Sarò anche Gay, ma non sono un porco. Non sono un porco. Il riferimento è a Emilio Fede per chi non lo avesse capito" a dirlo è il presidente nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà, Nichi Vendola, dal palco della festa toscana che chiude con l'intervento del governatore pugliese una rassegna ricca di risultati positivi. Dalla affluenza a firmare contro il 'porcellum' alle discussioni tematiche che hanno riempito il programma degli eventi sviluppando nei presenti, tanti, diverse riflessioni. Da parte del giornalista Mediaset uno sfottò che non è stato digerito e la replica arriva dopo un primo tentativo di eludere l'argomento "Ma secondo voi dovrei commentare Fede?" era stata la battuta del presidente di SEL ai giornalisti presenti all'incontro nel nuovo OBI Hall (ex SascHall). Toscana e leadership.

"Ho grande simpatia politica per Enrico Rossi, credo che stia governando molto bene ed abbia un bel garbo nella contesa politica. Ho simpatia umana, non politica, per Matteo Renzi. E' scoppiettante, effervescente, questa sua caratteristica però non deve indurci in errore, alcune sue posizioni sono dei controsensi, stravolge la realtà. Non è il sindacato che chiude le fabbriche, Marchionne piuttosto ha chiuso le fabbriche. Vuole fare il rottamatore del passato, invece si dimostra erede di un passato in cui la sinistra ha pensato che il liberismo fosse riformismo e viceversa.

Renzi deve chiedere non solo la rottamazione generazionale, ma anche quella del liberismo" La crisi sociale, e la crisi politica. "Per chiedere sacrifici al Paese serve una classe dirigente credibile e presentabile, non è questo il nostro caso. Siamo a rischio e vulnerabili davanti all'artiglio degli speculatori. Stiamo rasterellando risorse dalla vita delle famiglie, tagliando ferocemente i diritti sociali. Non serve a nulla è come nel gioco dell'oca si torna sempre al punto di partenza.

Un rebus quello del debito pubblico che può essere risolto se attuiamo politiche per la crescita economica, lavoro ai giovani e salari certi. Abbiamo davanti il fallimento della peggiore classe politica che l'Italia abbia mai avuto". Da che parte scivola l'Italia. "Strumentalizzati e drogati di Berlusconismo non abbiamo capito che le tasse non sono Satana. Il reato è l'evasione fiscale. La patrimoniale serve per la perequazione sociale, non è un male del comunismo.

Le tasse servono a garantire i servizi, a costruire un equilibrio tra le classi sociali. I diritti universali non si vendono nei mercatini rionali" Il cambiamento. "Siamo davanti al coraggio della paura, come direbbe Totò. Si blindano in una maggioranza frutto del mercimonio che campa alla giornata. Hanno fatto dei danni incalcolabili e ci vorranno anni per riparare. Il centrosinistra deve avere umiltà. Così come siamo adesso non funziona.

Dobbiamo aprirci alle realtà civiche, ai movimenti, ai singoli che lottano per le loro virtù. Siamo in un cantiere di alternative; l'alternativa è la lotta contro la cultura maschilista in una sorta di pornografia che si è fatta Stato, così come è alternativa rimettere il lavoro al centro, i beni comuni sono l'alternativa, non l'interesse privato.. la cosa di tutti anziché la cosa nostra" Primarie e poi. "Non eleggiamo miss o mister Italia nelle primarie, ma qualcuno che incarni un programma di governo come leader.

Più alternative, più competitor ci sono e meglio è, sperando di confrontarci sui problemi veri, uscendo dal teatrino della politica e parlando finalmente della vita" "Parla bene - borbotta un anziano tra il pubblico - anche se non ha preso posizioni precise su alcune tematiche come la nostra presenza in Libia". "Ma se ha detto che vuole la pace" la risposta di un giovane. "Per quello son buoni tutti" la replica. I leader appassionano, uniscono e dividono. Negli occhi dei presenti, attivisti convinti più che passanti distratti, tanta voglia di trovare un'alternativa valida.

Vendola si muove tra due ali di folla, scortato dai suoi, ma anche dalla gente che lo acclama, lo insegue, si allunga per stringere una mano e per un complimento rimasto chiuso nell'applauso. Dal palco si passa all'area ristoro con il pubblico che segue il governatore, fino alla tavolata allestita dai volontari per l'accoglienza del leader di SEL ed il bagno di folla raccoglie varie fasce d'età, dalla mamma che è già nonna e bisnonna, al ragazzino che per Vendola è tornato a studiare. L'alternativa c'è, se nel gioco dell'oca occorre sottostare alla legge dei dadi, fuori dal cerchio è possibile parlare di strategia. Ant Len

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