Ataf, audizione sindacati in Regione per la gara sul trasporto pubblico locale

In commissione Trasporti, ascoltate le rappresentanze sindacali di Ataf. Mattei: “Situazione generale drammatica. Per 9 anni, 160 milioni di euro l’anno per i servizi e 30 per gli investimenti”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 settembre 2011 15:05
Ataf, audizione sindacati in Regione per la gara sul trasporto pubblico locale

“La situazione generale è drammatica, la Regione porta avanti il progetto ambizioso della gara unica per il trasporto pubblico locale con l’obbiettivo di rilanciare il servizio e renderlo efficiente. Lo Stato taglia e per il trasporto su gomma arriveranno in Toscana solo 24 milioni di euro. La Regione si è impegnata, per i prossimi 9 anni, a stanziare 160 milioni di euro l’anno (compresi i 24 statali) per la gestione dei servizi e 30 per gli investimenti”. Con queste parole Fabrizio Mattei (Pd), presidente della commissione regionale Mobilità e Infrastrutture ha risposto alle rappresentanze sindacali provinciali fiorentine di Ataf che questa mattina sono state ascoltate in commissione. I rappresentanti sindacali hanno espresso le loro preoccupazioni, “si teme – hanno detto - che la privatizzazione di Ataf arrivi prima della gara per il trasporto pubblico locale (tpl) che affiderà il servizio in tutta la Toscana ad un’unica azienda”.

Inoltre, i sindacati hanno fatto presente i numerosi problemi che riguardano Ataf: la necessità di maggiori corsie preferenziali con accesso limitato, di semafori intelligenti e di due soli depositi in aree della città non congestionate dal traffico, “la nostra produttività – hanno detto – è la strada”. Paolo Enrico Ammirati (Pdl) ha aggiunto “nella gara per un unico gestore è ovvio che faremo il tifo per la ‘nostra’ azienda, ma bisognerà che questa sia competitiva, che raggruppi tutte le positività”.

“In Toscana - ha concluso Paolo Bambagioni (Pd) - abbiamo piacere che il trasporto pubblico locale ci sia e che funzioni. Adesso, però, bisogna considerare il trasporto collettivo un bene comune e riorganizzarlo pensando all’utente finale, è un percorso difficile”.

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