Marradi, sequestro Fomar, il sindaco chiede aiuto in Prefettura

Il sequestro totale dello stabilimento della “Fomar-Ghisa” di Marradi disposto dall’autorità giudiziaria, su indicazione dell’Arpat, è stato un fulmine a ciel sereno. Il sindaco Bassetti esprime profonda preocupazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 settembre 2011 14:18
Marradi, sequestro Fomar, il sindaco chiede aiuto in Prefettura

"Prefetto, noi siamo un piccolo comune ed io sono un piccolo sindaco, ma le assicuro che non ho mai provato quel che ho provato mentre le forze dell'ordine con le armi in pugno hanno sigillato il nostro stabilimento. 30 posti di lavoro, ma per noi è come fosse la Fiat" lo ha detto il sindaco di Marradi Paolo Bassetti in Prefettura questa mattina chiedendo una udienza privata al rappresentante dello Stato. Il sequestro totale dello stabilimento della “Fomar-Ghisa” di Marradi disposto dall’autorità giudiziaria, su indicazione dell’Arpat, è stato un fulmine a ciel sereno.

E il sindaco Paolo Bassetti insieme a tutta l’Amministrazione comunale esprime profonda preoccupazione per l’improvvisa chiusura “che mette a repentaglio il futuro dell’attività lavorativa e la chiusura totale di tutti i reparti (magazzini e uffici compresi), bloccando di fatto ogni qualsivoglia attività”. E preoccupazione c’è tra e per i dipendenti che in questa situazione rischiano il posto di lavoro. Nella conduzione dell’attività di questa azienda storica marradese erano state riscontrate e contestate nel 2008 delle irregolarità in materia ambientale e il Comune aveva emesso un’ordinanza il 15 gennaio 2009 che imponeva all’azienda di ottemperare a una serie di prescrizioni e misure: “Il percorso intrapreso dall’azienda, con il supporto dell’Amministrazione comunale - spiega il sindaco Paolo Bassetti -, aveva fatto ben sperare in un condiviso percorso al fine di eliminare gli inconvenienti rivelati, nei vari sopralluoghi, dagli addetti ai controlli”.

Il 23 febbraio 2010, in Comune si era svolto un incontro tra il sindaco, il responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale, l’azienda e l’Arpat zona Mugello ed “era stato constatato il da farsi, nei tempi e nei modi”. Il sindaco Bassetti precisa che “risulta che la quasi totalità delle prescrizioni elencate nell’ordinanza, sono state eseguite” e, ancora, puntualizza che “da tale riunione al Comune, non sono pervenute note e prescrizioni aggiuntive”. All’improvviso il sequestro.

Da qui “lo sconcerto e il disappunto per un atto così imperativo, che mette a forte repentaglio l’azienda e l’occupazione in un momento di così grave congiuntura”, commenta il sindaco Bassetti che, esprimendo solidarietà e vicinanza ai lavoratori e all’azienda, assicura la massima disponibilità per riattivare un tavolo istituzionale che possa contribuire alla risoluzione della questione e far riaprire in tempi brevissimi l’attività.

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