Rientro della Gioconda in Italia, raccolta firme a livello internazionale

L’iniziativa per il rientro dell’opera di Leonardo nel 2013 vanta anche l’adesione della cantautrice inglese Tally Koren. E in Italia si sono costituiti molti gruppi spontanei

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 agosto 2011 13:57
Rientro della Gioconda in Italia, raccolta firme a livello internazionale

La raccolta di firme per il rientro della Gioconda a Firenze nel 2013 in coincidenza con l’anniversario del suo ritrovamento avvenuto a Firenze nel 1913 quando il famoso quadro di Leonardo venne recuperato dalla polizia italiana, ha assunto una dimensione internazionale. Sono giunte adesioni di molti storici dell’arte spagnoli, francesi, di giornalisti inglesi e russi. Fra le adesioni più significative c’è quella della famosa cantautrice inglese Tally Koren. La cantautrice non solo ha incentrato il suo ultimo cd sui diversi significati del numero 72, compreso quello trovato dal Comitato Nazionale per la valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali e interpretato nel quadro della Gioconda ma si è impegnata a raccogliere le firme durante i suoi concerti.

Emerge dunque non una semplice condivisione della mobilitazioni ma una fattiva partecipazione a raccogliere le firme. L’iniziativa è rimbalzata sui mass-media di tutto il mondo, compresi alcuni africani. “Siamo molto soddisfatti – ha detto Silvano Vinceti promotore dell’iniziativa e presidente del Comitato – per la inattesa risposta proveniente non solo da molti italiani che condividono la nostra iniziativa ma da esperti e uomini di cultura di varie nazioni straniere come: lo storico dell’arte francese Angrand, lo storico spagnolo Espejo.

Anche in Italia le adesioni stanno arrivando a migliaia, lo stesso dicasi della disponibilità a raccogliere le firme con tavoli e via internet. Importante è anche quella proveniente da vari professori universitari e dalla fiera di Parma che durante le fiere ospita centinaia di migliaia di visitatori. Dispiace costatare che in questo paese storici dell’arte come Tommaso Montanari, solo per citarne uno, si distingua come firmatario di articoli il cui unico scopo sembra quello di delegittimare il Comitato, il sottoscritto e le iniziative intraprese.

Mi piace pensare che i suoi pezzi siano un esempio un po’ grezzo di satira e come in tutti gli scritti satirici non esistono fatti oggettivi ma personali invenzioni dell’estensore dell’articolo”.

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