Rsa, muore anziano rifiutato dal Comune. Aduc: ''Chi il responsabile?''

E' accaduto a Livorno, morto un signore ultrasessantacinquenne non autosufficiente, il cui ricovero in Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) era stato rifiutato dal Comune

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 luglio 2011 13:56
Rsa, muore anziano rifiutato dal Comune. Aduc: ''Chi il responsabile?''

Livorno. E' morto un signore ultrasessantacinquenne non autosufficiente, il cui ricovero in Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) era stato rifiutato dal Comune "perche' quest'ultimo non ha voluto sostenere le spese di degenza che la legge, invece, prevede" a denunciare l'accaduto e chiedere il nome dei responsabili è Aduc. "Si sentono in qualche modo responsabili il Sindaco di Livorno, l'assessore toscano al Diritto alla Salute, il direttore dell'Asl6 di Livorno? Non lo sappiamo, ma facciamo appello alla loro responsabilita' amministrativa e alla loro coscienza", spiega Gianfranco Mannini, delegato provinciale ADUC "La vicenda del signor X e' stata anche oggetto del mio digiuno di dialogo con le amministrazioni locali e regionali perche' sia costituita una commissione di inchiesta in consiglio comunale sulle sistematiche violazioni di legge che vengono perpetrate dall'amministrazione della citta' in materia: a fronte di due sentenze del Consiglio di Stato che hanno dato ragione ai ricorrenti (le rette per la degenza in RSA devono tener conto dei redditi del solo assistito e non anche dei redditi dei parenti), l'amministrazione cittadina ha pensato che la cosa migliore per non dover far fronte a queste spese e non dover osteggiare le richieste dei degenti (che quando si rivolgono in giudizio vedono le proprie ragioni riconosciute), e' rifiutare il ricovero". "Nello specifico, la vicenda del signor X, e' stata oggetto di un esposto presentato in Procura della Repubblica il giorno 6 luglio, lo stesso giorno in cui, la sera, il signor X e' morto. Una vicenda di squallore amministrativo dove cedono ovviamente i piu' deboli che, se poi hanno anche problemi psichiatrici come nel nostro caso, sono maggiormente deboli, emarginati e rifiutati dai cosiddetti sani.

Come ci accade spesso in casi del genere, ci viene il dubbio se la soglia di “normalita'” sia oltrepassata da chi viene considerato pazzo o da chi dovrebbe garantire le cure alla comunita'"

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