Elisoccorso, Pegaso2 non può atterrare: tenuto in volo per 15 minuti

Mugnai e i Consiglieri fiorentini del Pdl interrogano la Regione «Coordinare meglio le centrali soprattutto per il trasporto notturno». Protagonista della vicenda sarebbe un bimbo infortunato diretto a Careggi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 giugno 2011 15:13
Elisoccorso, Pegaso2 non può atterrare: tenuto in volo per 15 minuti

«Coordinare meglio le centrali operative per garantire la piena efficienza del servizio di elisoccorso soprattutto notturno». Lo chiede alla giunta regionale il Vicepresidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (Pdl), primo firmatario di uelun’interrogazione alla giunta regionale proprio sulla funzionalità del servizio di elisoccorso, siglata insieme ai Consiglieri regionali del Pdl Giovanni Donzelli, Stefania Fuscagni, Nicola Nascosti, Paolo Marcheschi e Tommaso Villa.

L’iniziativa nasce dalle segnalazioni di vari cittadini di Firenze che, nella notte tra il 13 e il 14 giugno, hanno osservato intorno alla mezzanotte l’elicottero Pegaso2 vagare per parecchi minuti senza meta nei cieli del capoluogo toscano in attesa di avere l’autorizzazione per atterrare a Careggi. A bordo, ci sarebbe stato un bambino vittima di infortunio. Perché quell’attesa? Cosa non ha consentito l’atterraggio immediato del mezzo una volta giunto al policlinico? Cosa è andato storto nella procedura? E, eventualmente, con quali conseguenze per il piccolo paziente interessato dal trasporto aereo in quella circostanza? Tutte domande a cui Mugnai e i suoi colleghi del Pdl chiamano l’assessorato al diritto alla salute a esprimersi con risposta scritta, soprattutto visto che proprio in questi giorni la Regione ha deliberato nuovi stanziamenti a favore del servizio di elisoccorso. «I servizio di elisoccorso – si legge nell’interrogazione – presente in Toscana dal 1999, è attivato per fornire supporto medico immediato, quindi con funzione di soccorso ad esempio per trasportare rapidamente un paziente in una struttura sanitaria.

Gli elicotteri effettuano attività di trasporto sanitario e di elisoccorso vero e proprio con volo diurno dalle ore 7,30 del mattino a 30 minuti dopo le effemeridi. Il servizio notturno è coperto dall’elicottero Pegaso2, con priorità di intervento nei confronti delle isole dell’Arcipelago toscano. L’utilizzo degli elicotteri è gestito dalla centrale operativa per l’emergenza sanitaria 118, base operativa di elisoccorso, in collegamento con tutte le altre Centrali Operative della Regione Toscana».

Ultimamente, si accennava sopra, sono arrivati nuovi fondi: «La delibera 489 del 2011 – ricorda infatti Mugnai – ha stanziato 12.435.000 euro a favore del servizio regionale di elisoccorso così ripartiti: 2.900.000 euro per il servizio diurno nella Asl 1 di Massa Carrara, 6.035.000 euro per il servizio diurno e notturno nella Asl 9 di Grosseto, 3.500.000 euro per il servizio diurno nella Asl 10 di Firenze per il servizio diurno». L’altra notte, però, dei problemi ci sono stati: «Dai cittadini di Firenze – si racconta nell’interrogazione – sono giunte numerose segnalazioni su un elicottero in volo sopra la città, rimasto senza atterrare per una ventina di minuti intorno alla mezzanotte tra il 13 e 14 giugno 2011.

Tali segnalazioni hanno confermato che si trattava dell’elisoccorso notturno Pegaso2 che sarebbe dovuto atterrare a Careggi. Sempre in base alle segnalazioni, il paziente sarebbe stato un bambino infortunato». Mugnai e gli altri esponenti del Pdl vogliono sapere con chiarezza cosa non abbia funzionato e perché, anche rilevando l’opportunità «di verificare se l’elisuperficie di Careggi rimanga o meno aperta 24 ore su 24». Per questo interroga la giunta regionale per domandare innanzitutto «se si sia trattato effettivamente di un Pegaso in servizio di trasporto notturno di un paziente pediatrico» ma anche, «in caso affermativo, i motivi per i quali non sia stato possibile atterrare nei tempi previsti dalle procedure».

In definitiva, si chiede alla Regione «quali soluzioni intenda prendere per il coordinamento delle centrali operative».

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