Nicola Lo Calzo in mostra al Museo Alinari

Dal prossimo 14 giugno aperta fino al 30 Luglio 201

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 giugno 2011 18:47
Nicola Lo Calzo in mostra al Museo Alinari

Continua la rassegna d’arte fotografica contemporanea al Museo Nazionale Alinari della Fotografia che presenta oggi “Morgante”, una mostra di fotografie di Nicola Lo Calzo, artista di primissimo piano nel panorama della fotografia internazionale. Un evento inserito nelle manifestazioni di Pitti Immagine Uomo 80. Nicola Lo Calzo, fotografo italiano, è nato a Torino nel 1979. Vive e lavora a Parigi. Dopo gli studi universitari in architettura del paesaggio, viene iniziato alla fotografia nell’atelier di Enzo Obiso da dove inizia la sua ricerca artistica.

La sua fotografia, sempre in bilico tra giornalismo e fotografia d’arte, lo porterà nel 2008 a lavorare per il Conseil Général du Val de Marne. Da questo incontro nascerà il lavoro Inside Niger, una galleria di ritratti di lavoratori e agricoltori della zona del fiume Niger. Il progetto sarà esposto al Festival de l’eau nel 2009 e a diversi Festival in Francia e in altri Paesi. Tra le esposizioni più significative, ricordiamo il Festival Internazionale di Fotografia Les Rencontres d’Arles nel 2009, il Musée des Confluences a Lione nel 2010 e il Festival di fotogiornalismo a Atri nel 2010.

Numerosi sono i premi e i riconoscimenti conferitigli, tra i quali figura la nomina per il Magnum Expression Award 2009, il Grand Prix Sfr 2010 e il premio HSBC 2011. La mostra presenta 40 scatti del suo progetto intitolato “Morgante”, accompagnati da 20 immagini della serie “The Other Family”, che rappresentano un’introduzione al progetto stesso. « Morgante » narra le storie private di individui legati tra loro da un comune denominatore : l’essere nani. « Morgante », soprannominato ironicamente il Gigante nell'omonimo poema di Luigi Pulci, era il più celebrato dei cinque nani della corte medicea a Palazzo Pitti.

Fu sempre rappresentato, secondo il gusto e la cultura dell’epoca, come un “monstrum”. Passando per le tele del Bronzino e le sculture del Giambologna, il nano Morgante, disumanizzato e spogliato della sua individualità, diventa progressivamente un’idea, un archetipo, la lente attraverso la quale la « famiglia umana » continua a guardare la diversità nei secoli. A partire da questa corrispondenza letteraria e iconografica, l’Africa centrale rappresenta per il fotografo l’occasione per offrire un’inedita galleria di ritratti sull’universo dei nani, una categoria di persone completamente emarginate in alcuni paesi africani.

Spesso associate alla stregoneria, le persone affette da nanismo vivono in uno stato di semiclandestinità, confrontati quotidianamente a ogni genere di violenza psicologica. Il fotografo sceglie di fotografare i suoi soggetti nella loro vita privata, in casa, al lavoro, in strada: nelle fotografie di Lo Calzo, Fidel, Kwedi, Babel non sono vittime della loro taglia. Al contrario, sono i primi artefici della loro vita, protagonisti assoluti della scena rappresentata. Lo Calzo mette in scena una rappresentazione della diversità come valore e auto-accettazione: ogni soggetto fotografato fissa l’obiettivo, alla ricerca dello sguardo dell’osservatore.

È padrone della scena, attore e interprete di se stesso. In alcune società africane, ancora fortemente polarizzate attorno ai concetti di normalità e anormalità, bene e male, tradizione e modernità, « Morgante » vuole essere un invito a rompere questa panoplia del “monstrum” per giungere al pieno riconoscimento della diversità. « The Other Family » é un progetto autobiografico, costruito attorno al concetto di diversità e in maniera più ampia all’idea della grande famiglia umana («The Family of Man » é il titolo della celebre esposizione organizzata da Edward Steichen al MOMA nel 1955).

Si tratta di una galleria di ritratti di uomini, donne e bambini con i quali il fotografo é entrato progressivamente in contatto e che oggi fanno parte del suo universo personale. In riferimento alla grande tradizione del ritratto, che va da August Sander fino ad oggi, e attraverso una riappropriazione soggettiva del Neorealismo italiano e dell’opera pasoliniana, Lo Calzo costruisce per immagini il ritratto di un’umanità eclettica e senza frontiere, insistendo sulla differenza umana ma anche sull’indiscutibile appartenenza ad un’unica grande famiglia.

Come diceva Diane Arbus: « i mostri sono nati insieme al loro trauma. Hanno superato il loro esame nella vita, sono degli aristocratici ». Ma qui gli aristocratici non sono più dei « mostri ». Si tratta di persone, più o meno integrate nel tessuto sociale, che per condizione di nascita, per scelta o per accidente sono e rimangono diverse. Il fotografo sembra cosi richiamarci a una duplice riflessione: da un lato alla relazione complessa e spesso non risoluta che ciascuno di noi intrattiene con l’Altro, e in secondo luogo alla prospettiva di una diversità in quanto valore capitale e fondatore della nostra società.

Per Nicola Lo Calzo é la dignità del soggetto che garantisce la legittimità della fotografia, la quale si fonda non solo su una scelta ideologica e estetica ma anche e sopratutto su una forte deontologia individuale. Ecco che i ritratti di Ulrich, di Vyva, o di Elie, come tutti gli altri protagonisti di questa galleria, diventano espressione di una diversità particolare e univoca e allo stesso tempo testimonianze di una realtà contemporanea complessa e multiforme. Catalogo della mostra edito dalla Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia, testo di Laura Serani.

L’evento d’inaugurazione è organizzato da Firenze Magazine che nell'occasione presenterà il numero 19 di Firenze Made in Tuscany. MNAF: Firenze, piazza S. M. Novella 14a r, 055.216310, fax 055.2646990, mnaf@alinari.it - Orario: tutti i giorni compresi festivi 10,30 – 19,30, chiuso mercoledì e domenica. Biglietteria: Intero € 9,00; Ridotto € 7,50; Convenzioni € 6,00; Scuole € 4,00; Gratis bambini fino a 5 anni. Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia: Largo Alinari 15, Firenze, 055.23951, fax 055.2382857 info@alinarifondazione.it.

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