Tratta di cuccioli, a Pistoia la prima condanna con reclusione

La LAV riconosce nei cittadini la parte attiva per poter far valere la nuova Legge sui maltrattamenti. Le segnalazioni sono necessarie.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 giugno 2011 14:08
Tratta di cuccioli, a Pistoia la prima condanna con reclusione

“Siamo molto soddisfatti per la prima condanna per traffico illecito di animali da compagnia, grazie alla Legge 201/2010 che dal dicembre scorso punisce chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, reiteratamente o tramite attività organizzate, introduce nel territorio nazionale animali da compagnia privi di sistemi per l'identificazione individuale e delle necessarie certificazioni sanitarie e non muniti, ove richiesto, di passaporto individuale”, commenta Ilaria Innocenti, responsabile LAV settore Cani e gatti. Il Tribunale di Pistoia, infatti, ha condannato tre persone arrestate a febbraio, applicando per la prima volta quanto disposto dalla Legge n.

201 del 2010: A.C. e M.C., padre e figlio, hanno patteggiato rispettivamente 3 anni e 1 mese e 2 anni e 3 mesi di reclusione, mentre K.K, la donna ungherese che gestiva gli annunci su internet, ha patteggiato una pena di 2 anni e 8 mesi. I tre furono arrestati alla conclusione dell’indagine denominata Kutya (che in ungherese vuol dire cane), ad opera del Corpo Forestale dello Stato di Pistoia e Prato e coordinata dalla Procura della Repubblica di Pistoia, nell’ambito della quale furono sequestrati 27 cuccioli importati illegalmente dall'Europa dell'Est, oltre a 175 documenti comprovanti la vendita degli animali, 130 passaporti ungheresi di cani e altro materiale fra cui documenti sanitari, cellulari, computer, medicinali veterinari, microchip e siringhe per il loro inserimento. I cuccioli, fra cui carlini, akita, sharpei e labrador, venivano venduti online dai tre e spacciati per animali provenienti da un regolare allevamento, esistente però solo sulla carta.

Si trattava in realtà di cani importati clandestinamente dall'Ungheria, spesso malati e privi di vaccinazione, tanto che molti erano morti dopo l'acquisto o erano stati salvati in extremis dagli ignari acquirenti. “Il ruolo dei cittadini è fondamentale per stroncare questo traffico – prosegue Ilaria Innocenti della LAV –l’operazione che ha portato all’arresto dei tre, infatti, era iniziata proprio in seguito alla denuncia di alcune persone truffate nell'estate del 2010. E sono in corso altri procedimenti giudiziari per analoghi casi”. “La stessa Legge 201/2010 rappresenta il risultato della volontà delle migliaia di cittadini, che ci hanno sostenuto nella battaglia contro questo vergognoso traffico sin dal novembre 2008, quando scendemmo in piazza con la campagna Rompiamo le scatole ai trafficanti di cuccioli, subito fatta propria con sensibilità dal Ministro degli Esteri Frattini e dal Sottosegretario alla Salute Martini”, conclude Ilaria Innocenti.

Notizie correlate
In evidenza