Campiglia, divieto di consumo dell'acqua pubblica

Il sindaco, Paolo Brogioni ha emesso un’ordinanza dopo che analisi avevano evidenziato la difformità di alcuni parametri

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 giugno 2011 19:38
Campiglia, divieto di consumo dell'acqua pubblica

Siena - Questa mattina, mercoledì 8 giugno il sindaco di Colle di Val d’Elsa, Paolo Brogioni, ha emesso un’ordinanza, con validità immediata e in via precauzionale, che vieta, nell’area della frazione di Campiglia, l’uso di acque provenienti dall’acquedotto pubblico, sia per usi alimentari diretti che indiretti, quali lavaggio di verdure e altri alimenti da consumare crudi, o lavaggio di stoviglie, previa bollitura di almeno 15 minuti. L’atto è stato emesso dopo le analisi effettuate dalla Asl7 Servizio Igiene Pubblica di Poggibonsi, che hanno evidenziato una non conformità di alcuni parametri, rispetto agli standard fissati dalla legge, anche se non tali da rendere indispensabile la sospensione dell’erogazione.

L’alterazione è dovuta, molto probabilmente, ai forti temporali che hanno colpito la Valdelsa nei giorni scorsi. L’emissione dell’ordinanza, decisa in attesa delle controanalisi, è stata seguita dalla pubblicazione all’Albo Pretorio e sul sito Internet del Comune e dalla diffusione di una comunicazione più specifica sul territorio interessato, con la distribuzione di un volantino nel quale si raccomanda di utilizzare l’acqua proveniente dall’acquedotto pubblico con le suddette precauzioni.

E’ vietato, inoltre, l’uso nei pubblici esercizi e nelle attività atte alla preparazione, trasformazione e somministrazione di alimenti e bevande dell’acqua proveniente dall’acquedotto pubblico, se non previa bollitura. E’ consentito, invece l’uso dell’acqua pubblica per usi igienici e bucato. Il Comune di Colle di Val d’Elsa ha già allertato il soggetto gestore del servizio idrico, Acquedotto del Fiora, per il ripristino delle normali condizioni di efficienza dell'acquedotto e per effettuare le controanalisi previste dalla procedura.

L’ordinanza sarà revocata non appena ci saranno comprovate analisi in grado di consentire il ripristino di un normale uso dell’acqua proveniente dall’acquedotto pubblico.

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