Simoncini commenta i dati Irpet sull'export: '2010 anno della svolta'

"I numeri ci dicono che il 2010 è stato per l'export toscano un anno cruciale, che ha segnato una inversione di tendenzache se non ci riporta ai livelli pre crisi, ci riavvicina molto a quei livelli"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 maggio 2011 14:21
Simoncini commenta i dati Irpet sull'export: '2010 anno della svolta'

“I numeri ci dicono che il 2010 è stato per l'export toscano un anno cruciale, che ha segnato una inversione di tendenzache se non ci riporta ai livelli pre crisi, ci riavvicina molto a quei livelli. Le esportazioni verso l'Europa a 15 crescono di oltre il 16,3%, più della media italiana che si ferma al 14,8%. Va ancora meglio per le vendite sui mercati dei nuovi paesi membri, che recuperano un 26% sul 2009, contro il 16% realizzato dall'Italia. Positive anche le performance verso i paesi non europei, che sfiorano il 25%.

E' una buona notizia che conferma la Regione nella strada intrapresa di sostenere il sistema manifatturiero toscano, individuato come principale leva per lo sviluppo. Un sostegno che in particolare, in questa fase, deve puntare sulla capacità delle imprese di innovazione, aggregazione e internazionalizzazione”. Lo ha detto l'assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini nel suo intervento in apertura della presentazione del Rapporto Irpet sul commercio estero toscano nel 2010.

L'assessore ha ricordato che la Regione ha messo a disposizione incentivi pari a 3 milioni di euro per favorire i processi di integrazione fra imprese, per ovviare alle piccole dimensioni e aumentarne la competitività. “Le piccole dimensioni – ha detto - sono un elemento di grande flessibilità che ha fatto la forza della nostra regione ed in particolare dei nostri distretti, ma devono essere accompagnate da misure che favoriscano la capacità di essere competitivi su mercati globalizzati e con nuovi grandi competitor.

Accanto alle misure più specifiche per l'internazionalizzazione, particolare attenzione viene posta all'innovazione e alla formazione di lavoratori e imprenditori, essenziale per consentire anche alle piccole imprese artigiane di coniugare qualità e modernità. Ciò vale anche per la capacità di innovazione, che è una condizione indispensabile per lo sviluppo, in particolare proprio per le aziend e dei settori più vocati all'export”. Per le politiche a supporto della penetrazione nei mercati internazionali delle nostre imprese, l'assessore ha ricordato che Toscana Promozione sta già lavorando sulle iniziative previste dal piano delle attività promozionali 2011, che ha previsto complessivamente risorse per quasi 9 milioni.

Nel suo intervento, inoltre, l'assessore ha annunciato che entro l'anno la Regione pubblicherà un bando per sostenere gli interventi di internazionalizzazione delle imprese e che la Toscana sta lavorando ad una nuova legge per la competitività delle imprese, una legge che riorganizzerà e semplificherà tutti gli interventi in questo settore garantendo un unico referente, un Fondo unico, incentivi fiscali , sostegno economico e tempi più brevi per quelle imprese che desiderano insediarsi in Toscana. Per il futuro ci si propone di consolidare la presenza sui mercati tradizionali (come Europa e Stati Uniti), ma anche di puntare sui mercati emergenti, con iniziative in Brasile, India, Cina e Russia e anche verso Turchia, nord Africa, Europa Orientale.

“Mentre puntiamo sui mercati emergenti – ha spiegato l'assessore – stiamo concentrando interventi specifici sui settori tradizionali, quelli dimostratisi più sensibili all'andamento dei mercati ma che oggi mostrano buone capacità di reazione. In particolare ci sono iniziative ad hoc per il sistema moda, casa e ambiente, meccanica. Abbiamo poi previsto progetti per la nautica, l'artigianato artistico, il tessile. Non mi addentro nelle scelte che sono frutto di una intensa concertazione con tutti i soggetti e territori e che operativamente sono portate avanti da Toscana Promozione.

Cito solo quello che, alla luce di questi dati, appare non solo una sfida ma una possibilità, realizzabile, se non a breve, almeno nel medio periodo. Ovvero l'idea di un brand Toscana, che non sia in concorrenza con il made in Italy ma che metta insieme tutti i molteplici e variegati aspetti che fanno della qualità dei prodotti toscani il biglietto da visita della regione nel mondo”.

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