La Provincia di Firenze vanta un credito di 40 milioni verso l'Erario

Approvata a voti unanimi una risoluzione della Commissione Affari Generali. Il dibattito sul consuntivo di Palazzo Medici Riccardi e Apt

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 aprile 2011 16:12
La Provincia di Firenze vanta un credito di 40 milioni verso l'Erario

Il Consiglio provinciale di Firenze ha approvato con i voti della maggioran Pd-Idv-Sel il bilancio consuntivo dell'Ente e quello dell'Apt (che sarà sciolta il 30 aprile), illustrati rispettivamente dall'assessore Tiziano Lepri e dall'assessore Giacomo Billi. Con una risoluzione, illustrata da Sara Biagiotti, presidente della Commissione Affari Generali, e approvata all'unanimità, il Consiglio provinciale sottolinea l'urgenza della definitiva soluzione di alcune partite finanziarie che si sono aperte nel corso degli anni e mai più definite tra le Province ed il Ministero dell’Interno e, tramite questo, con il Ministero dell’Economia. I trasferimenti erariali spettanti alle Province, infatti, non sono stati erogati per gli anni dal 1997 al 2007.

La Provincia di Firenze vanta un credito che ammonta per la parte corrente a più di 40 milioni di Euro. I crediti vantati di parte capitale, inerenti i contributi per la ristrutturazione dell’immobile di Castelpulci, ammontano a circa 5 milioni di Euro. Tali somme potrennero alleviare la situazione attuale di difficoltà. Peraltro hanno rappresentato un elemento certo per la chiusura dei bilanci da parte delle Province in tutti questi anni. Con l'ordine del giorno approvato il Consiglio provinciale di Firenze chiede al Governo la risoluzione definitiva di questa situazione con l’erogazione alla Provincia di Firenze delle somme spettanti all'Ente. L'Assemblea di Palazzo Medici Riccardi ha dato mandato al Presidente del Consiglio Provinciale David Ermini di partecipare l'ordine del giorno al Ministro dell’Interno, al Ministro dell’Economia e al Ministro dei Beni culturali, nonché agli altri Ministeri coinvolti, "procedendo contestualmente alla richiesta formale di erogazione delle somme spettanti a questo Ente".

L'atto, illustrato da Sara Biagiotti, è stato apporvato dopo un confronto con gli interventi dei consiglieri Piergiuseppe Massai (Pdl), Andrea Calò (Rifondazione comunista), Federigo Capecchi (Pd), Massimo Lensi (Pdl), Leonardo Comucci (Pdl) e Sandro Bartaloni (Pd), Riccardo Lazzerini (Sel), Alessandro Cresci (Idv), Marco Cordone (lega Nord), Samuele Baldini (Pdl) e Stefano Prosperi (Pd). Il consuntivo dell’Apt, che per scelta della Regione Toscana sarà sciolta come le altre Apt, si chiude con un avanzo d’amministrazione di poco superiore ai 60 mila euro su un bilancio di quasi 2 milioni d’euro, "un valore assolutamente fisiologico e accettabile che dimostra una gestione efficiente da parte dei dirigenti dell’Apt".

Billi ha evidenziato il trend positivo per il turismo. Si è tornati a superare 11 milioni di pernottamenti, con un incremento del 10,6 per cento rispetto ai valori degli anni precedenti e con una più accentuata presenza turistica su tutto il territorio oltre che su Firenze. Circa la Provincia, l'assessore Lepri ha spiegato che il consunito è di circa 270 milioni di euro. Le entrate correnti segnano un valore di più 19 milioni di euro, dovuti in parte a maggiori trasferimenti regionali rispetto alle previsioni originarie e in parte all’incremento di entrate proprie (per l'imposta di trascrizione, grazie a una positiva inversione di tendenza nel settore automobili).

Si è prodotto un ulteriore abbattimento del debito, passati nel giro di tre anni da 180 milioni a 145 milioni di debito complessivo. Non si sono assunti nuovi mutui e si è ridotto il debito consolidato. Si sono ridotti i residui attivi e passivi a livello fisiologico. In sintesi, "ci autofinanziamo per circa il 60 per cento, per il restante 40 per cento ci sono i trasferimenti regionali. Non abbiamo più trasferimenti statali". I residui sattivi sono passati da 161 per cento delle entrate del 2006 al 53 per cento del 2010; i residui passivi dal 191 per cento del 2006 al 78 per cento del 2010.

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