Gasolio alle stelle e i fiori della Versilia vanno ko

In Versilia dieci anni fa si producevano 30 milioni di rose, oggi sono poco più di 5 milioni di steli. Il caro gasolio e l’aumento dei costi energetici “stravolge” strategie e produzioni aziende florovivaistiche della Versilia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 marzo 2011 21:06
Gasolio alle stelle e i fiori della Versilia vanno ko

Livorno - Venti anni fa in Versilia si producevano 30 milioni di rose. Oggi poco più di 5 milioni. E’ l’effetto progressivo del caro gasolio che lentamente, anno dopo anno, ha obbligato le aziende florovivaistiche della Versilia a modificare produzioni, strategie di mercato, e spesso, anche la storia e il retaggio aziendale. Basti pensare che vent’anni fa erano un centinaio gli ettari coltivati a rose, soprattutto a terra. Oggi si parla di 10 ettari, e di un pugno di aziende specializzate che riescono ancora, con enormi sacrifici, a produrre rosse in Versilia e a scontrarsi con i produttori dei paesi extracomunitari che spesso utilizzano manodopera in nero e pratiche di produzioni dannose per l’ambiente.

Ma con i prezzi del gasolio schizzati alle stelle in queste settimane sono tutte le produzioni in serra come il lilium, il tulipano e la fresia tra le recise, e l’ortensia, tra le piante in vaso, prodotti tipici e fortemente radicati nella cultura aziendale della Versilia, a rischiare di fare la fine delle rose. A manifestare tutta la preoccupazione di uno dei principali comparti della toscana è la Coldiretti Provinciale (info su www.lucca.coldiretti.it) che sta seguendo con apprensione l’impennata senza freno dei costi energetici, ed in particolare del gasolio, elemento fondamentale per riscaldare le serre e consentire alle piante di crescere anche durante l’inverno.

In pochi riescono ancora, e a fatica, a resistere, altri hanno già smesso, ed altri ancora, ci stanno pensando. “La rosa – spiega Cristiano Genovali, Vice Presidente Coldiretti Provinciale – per anni è stata una delle tipologie di fiore all’occhiello della Versilia al pari oggi delle Stelle di Natale. Di questo passo alcune delle produzioni tipiche come il tulipano, ed in particolare il lilium, prodotto in 7 milioni di esemplari, saranno ridimensionate. Il caro gasolio ha divorato, nell’ultimo anno, il 20% di reddito delle imprese provocando gravi scompensi aziendali.

E stagioni rigide, e primavere sempre più in ritardo non ci aiutano davvero. Il gasolio è una delle cause principali di questo ridimensionamento delle produzioni”. Rincari che stanno costringendo le aziende specializzate a posticipare le produzioni di alcuni mesi per “risparmiare” sul gasolio, con il rischio di fare i conti con la dura legge della domanda ed offerta. La Primavera, e le festività pasquali, uno dei momenti dell’anno di maggior “consumo” dei fiori, sono alle porte.

“Le aziende – spiega ancora Genovali – sono obbligate, per spalmare i rincari nell’arco di un anno, a posticipare le produzioni. E’ impossibile programmare i cicli, e ci sono evidenti difficoltà nel rispettare le commesse. Il rischio, da qualche anno, è quello di trovarsi di fronte ad un mercato inondato di offerta con conseguenze sul prezzo. Le serre per produrre lilium, per esempio, devono essere riscaldate con 18 gradi costanti. Con questi costi non ci si fa più”.

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