Caccia. Toscana al primo posto come numero di vittime nella stagione 2010-2011

Tendenza al rialzo rispetto alla stagione 2009/10, dopo due stagioni in cui invece si era verificata una leggera flessione del dato. "Un primato davvero poco invidiabile, nel silenzio della politica" dichiara Mauro Romanelli, consigliere regionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 febbraio 2011 16:11
Caccia. Toscana al primo posto come numero di vittime nella stagione 2010-2011

"Stanno giungendo alle caselle di posta di tutti i Consiglieri Regionali, da parte di attivisti animalisti e semplici cittadini sensibili, emails che recano in allegato il report ufficiale dell'Associazione Vittime della Caccia, contenente i dati degli incidenti della stagione venatoria 2010-2011, sul livello nazionale, e suddivisi poi per Regione e per Provincia" - lo rende noto Mauro Romanelli, Consigliere Regionale Federazione della Sinistra / Verdi. "Cento le vittime in Italia, 25 morti e 75 feriti, connesse direttamente all'ambito venatorio, più altre 41, suddivise in 28 morti e 13 feriti, che si sono generate in ambito non venatorio, ma comunque a causa di armi da caccia.

Il totale, è 141. Altro dato, che si evince dal dossier dell'associazione, è la tendenza al rialzo rispetto alla stagione 2009/10, dopo due stagioni in cui invece si era verificata una leggera flessione del dato" "L'Associazione, nel corposo dossier, colleziona anche numerosissimi articoli stampa, su incidenti mortali e non, che hanno visto come vittima minori, e molti animali domestici, come gatti e cani " "Nella speciale classifica delle vittime dell'attività venatoria, la Toscana è prima con distacco, con ben 20 vittime (di cui 2 morti), seguita dalla Sardegna con 13, dalla Lombardia con 10, dal Veneto con 8". "Un primato non invidiabile - commenta Mauro Romanelli - che ci riporta alla cruda realtà: altro che sport, tradizione, vivere la natura, legame al territorio, e tutte le definizioni poetiche con cui si tenta di infiocchettarla e riverniciarla ...

la caccia è violenza e morte, di esseri innocenti, animali, e anche esseri umani, con ferimenti talvolta anche di bambini" "Ancora oggi una minoranza organizzata, molto capace di pressione politica - legittima, per carità - riesce a decidere contro la maggioranza dei cittadini, sempre più contrari alla caccia, come dimostrano tutte le indagini di opinione, e a mettere in riga praticamente tutte le forze politiche, tranne pochissime eccezioni" "Questo è purtroppo vero anche nella nostra Regione, anzi qui forse più che altrove, e la conseguenza sono state leggi scandalose come quella sulla deroga per l'uso di piccoli uccelli come richiami vivi, contro le direttive europee e le sentenze della corte costituzionale, o le leggi approvate sul finale della passata legislatura, che consentono di cacciare ungulati, in situazioni di emergenza, col pretesto della difesa dell'agricoltura, anche fuori della stagione venatoria, mettendo in grave pericolo chi, sapendo che la caccia è chiusa, pensa di poter fruire tranquillamente delle nostre campagne e dei nostri boschi" "Non ci rassegnamo all'idea che l'intera classe politica di questa Regione rifiuti di ascoltare la maggioranza dei cittadini, la parte migliore, quella che ama la vita e ripugna ogni violenza.

Per questo fanno bene i cittadini a farsi sentire, anche scrivendo numerose emails ai consiglieri. Speriamo che vengano lette e meditate" - conclude Mauro Romanelli

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