Monsummano Terme: una mostra dedicata ai tre colori della bandiera

Si può visitare dal 15 gennaio al 27 marzo nelle sale del Museo di Arte Contemporanea e del Novecento presso Villa Renatico Martini organizzata dal Comune. Esposte opere di arte povera e minimale, video e installazioni.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 gennaio 2011 20:42
Monsummano Terme: una mostra dedicata ai tre colori della bandiera

Gli articoli della Costituzione in una serie di specchi, scarti di lavorazioni e della quotidianità riutilizzati sotto forma di opere d’arte, installazioni, video e opere d’arte realizzate con varie tecniche espressive come il collage, i pastelli a cera e materiali come plexiglas, ceramica o plastiche colorate. Tutto questo con il filo conduttore dei tre colori della bandiera nazionale. E’ questa la mostra “Tre colori Verde - Bianco - Rosso – Tre artisti Barale- Basetti - Dami”, curata da Roberto Agnoletti, che sarà inaugurata sabato 15 gennaio alle ore 17 nelle suggestive sale del Museo d’Arte Contemporanea e del Novecento a Villa Renatico Martini di Monsummano Terme (Pistoia).

Una iniziativa, presentata stamani in una conferenza stampa alla presenza dell’assessore alla cultura del Comune di Monsummano Terme Barbara Dalla Salda, dal curatore e dagli artisti, che rientra nel ricco programma di eventi dal titolo “Nel segno dell’Unità”organizzati dall’Amministrazione Comunale per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Da gennaio a giugno sono previsti mostre, incontri e conferenze, spettacoli teatrali, concerti, proiezioni di film sul Risorgimento.

I tre colori sono evocati dalle opere d’arte di tre artisti pistoiesi: Luciano Barale, Filippo Basetti e Andrea Dami, che sono portavoce di diversi stili. Barale è vicino all’arte povera perché fa uso di materiali semplici, Basetti si può considerare un esponente vicino all’arte minimale e della video arte mentre Dami è uno scultore che spazia dal ferro alla carta. Tra le opere in mostra Luciano Barale ci avverte con ”Equilibrio” (nella foto) delle forze, rappresentate dai tubi di carta con i tre colori, che ci tengono uniti, ma che possono improvvisamente diventare negative.

Andrea Dami invece ci ricorda lo scandire del tempo e della storia con “Diario”; una tavola sinottica disposta lungo una parete dove sono segnate tutte le date più significative del nostro paese nel corso di 150 anni. Un’opera in divenire perché ogni visitatore viene invitato a lasciare un suo pensiero, o citare una data o un evento che lo ha particolarmente colpito su un foglietto da appendere alla parete. Con “Nazione” l’artista troviamo delle farfalle che compongono tutta l’opera, le parole ad un certo punto volano via disperdendosi nell’aria.

Un processo analogo, più mentale che fisico, si ritrova nel lavoro “Frammenti” di Filippo Basetti: il policarbonato a celle è un residuato industriale, ma nello stesso tempo uno dei materiali più comuni del paesaggio urbano contemporaneo. I fili colorati realizzano in filigrana il tricolore, comune denominatore di tutte le opere. In “Disgregare” si può invece vedere il lavoro di frammentazione dei nostri colori attraverso una visione opportunistica, o semplicemente miope della nostra storia.

Alcune di queste opere hanno dimensioni importanti per ricordare questo centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia. “ I tre colori della nostra bandiera – ha spiegato l’assessore alla cultura del Comune di Monsummano Terme Barbara Dalla Salda – ci portano ad una riflessione sull’oggi, ma non come affermazione individualistica ma come riconoscimento della nostra storia, del percorso sociale e civile che è sfociato dopo tante lotte e sacrifici, nella libertà. I 150 anni sono una occasione per valorizzare tutto questo e anche l’arte come impegno civile può dare un contributo molto importante”.

Notizie correlate
In evidenza