Nove da Firenze all'anteprima de ''La bellezza del somaro''

Grottesca ma credibile commedia di Sergio Castellitto che ci racconta la difficoltà di comunicazione tra generazioni, con eterni “ragazzi” che non vogliono crescere e si illudono di poter essere amici dei figli.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 dicembre 2010 14:24
Nove da Firenze all'anteprima de ''La bellezza del somaro''

La commedia italiana mette in scena i luoghi comuni. E' un mix di cultura alta e bassa che riesce spesso a fotografare la realtà che è sovente un misto di drammaticità e ironia. Sergio Castellitto nel film “La bellezza del somaro” affronta un tema consueto quale i rapporti padri e figli, esemplificandolo nelle difficoltà che genitori impegnati ed ex contestatori possono avere con i propri figli. Genitori ultracinquantenni che si sono battuti in anni giovanili per cambiare il sistema e adesso gestiscono i figli sorretti da un 'impostazione che sostituisce all'autorità genitoriale una sorta di tolleranza e di atteggiamento “amicale”. La vicenda narrata è quella di una coppia, architetto lui, psicologa lei, che si trova ad affrontare una situazione che sfugge anche alla loro tolleranza e apertura mentale.

Marcello e Marina (Sergio Castellitto e Laura Morante), genitori moderni, illuminati e dalle ostentate larghe vedute, vengono sorpresi, durante un affollato week-end di festa in un casale della Toscana, dall'arrivo del fidanzato settantenne della figlia adolescente (Nina Torresi). “La storia di un uomo anziano con una ragazza è sempre fonte di scandalo - ha dichiarato Castellitto alla presentazione - e abbiamo scelto di parlare di una materia scomoda e conflittuale come questa attraverso una commedia che offre quegli strumenti di leggerezza, umorismo e intelligenza che ti permettono di osare di più”.

Sergio Castellitto ha parlato a lungo del film che risulta ben fatto e curato anche nella scelta dei comprimari che compongono un'eccentrica combriccola di parenti e amici che fanno da coro ai coniugi Sinibaldi. Da Marco Giallini, sciupa femmine incallito ed eterno giocherellone, a Gianfelice Imparato passando per Barbara Bobulova e Renato Marchetti, che sono i due pazienti che la psicologa Marina invita con sorpresa degli altri alla villa. E poi ancora le mogli o “ex”, Emanuela Grimalda e Lidia Vitale, la veterana Erica Blank nel ruolo della mamma di Marina e la brava Svetlana Kevral, colta e severa domestica dei Sinibaldi che mette tutti in riga.

Se i personaggi appaiono talvolta un po' grotteschi e dai toni eccessivi, dobbiamo immaginarli come le maschere di una commedia all'italiana che fotografa bene l'inadeguatezza di una generazione a confrontarsi con i figli.

Nella scelta perfettamente riuscita degli attori, con la perla del ruolo del “fidanzato” anziano, interpretato da uno straordinario Enzo Jannacci, e con un'ottima sceneggiatura di Margaret Mazzantini che è anche autrice del soggetto, il film di Castellitto si propone come una commedia quasi cecoviana che crediamo avrà il dovuto successo tra quel pubblico che ama la commedia ma non sopporta i “cine panettoni”. di Alessandro Lazzeri foto Emanuele Noferini

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