Stabat Mater per salvare un'opera dell'Istituto degli Innocenti

Venerdì 26 novembre ore 21,15, serata della Camerata strumentale Città di Prato promossa dal Lions Club Pitti Firenze per restaurare una Madonna col bambino di Benedetto da Maiano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 novembre 2010 15:06
Stabat Mater per salvare un'opera dell'Istituto degli Innocenti

È affidato alle note dello ‘Stabat Mater’ di Giovan Battista Pergolesi il recupero della Madonna col bambino di Benedetto da Maiano conservata all’Istituto degli Innocenti. La Camerata Strumentale Città di Prato con la direzione artistica di Alberto Batisti la porterà in scena venerdì 26 novembre alle 21,15 proprio all’interno della storica ‘casa dei bambini’ di piazza Santissima Annunziata a Firenze in una serata organizzata dal Lions Club Firenze Pitti per sostenere il Mudi, il museo degli Innocenti.

“Con un accordo triennale – spiega Alessandro Vinattieri, presidente del Lions Firenze Pitti – abbiamo deciso di aderire alla campagna per l’adozione di un’opera d’arte. Quest’anno è stato scelto un meraviglioso rilievo circolare che richiama il tema della maternità e dell’accoglienza”. La serata gode del patrocinio del Comune di Firenze e di Prato. Informazioni e biglietti presso lo studio Vinattieri, telefono 055.3215392, mail vinattieri@interfree.it. Madonna col Bambino Benedetto da Maiano (1442-1497) Stucco policromo circolare, diametro cm.

53,50 Il piccolo rilievo circolare si trova attualmente nella sala di consultazione dell’archivio storico dell’Istituto, ma anticamente era collocato nella cucina dell’Ospedale. Si tratta di un’immagine devozionale che richiama il tema della maternità e dell’accoglienza, un’iconografia assai legata agli Innocenti a simboleggiarne la funzione assistenziale. L’esemplare conservato nel museo fa parte di una serie in stucco eseguita probabilmente a partire da un originale in marmo dello scultore fiorentino Benedetto da Maiano.

La qualità dell’opera è offuscata da una ridipintura con tutta probabilità ottocentesca che impedisce di dare una corretta valutazione dell’opera, ma il restauro permetterà di rimuovere la policromia non originale e di ripristinare gli strati pittorici più antichi.

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