Gpl: allarme rincari in Autostrada

Sinistra Ecologia e Libertà propone agli automobilisti ed alle associazioni degli autotrasportatori e dei consumatori di organizzare uno sciopero di una settimana di acquisti di carburante nelle pompe autostradali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 settembre 2010 14:55
Gpl: allarme rincari in Autostrada

Sinistra Ecologia e Libertà denuncia, in una conferenza stampa che si è tenuta stamattina a Firenze, una situazione accettata in silenzio dagli automobilisti, o per il gasolio i camionisti, che ormai escono con regolarità dai caselli per fare carburante, perdendo tempo, ma sottraendosi a questo balzello aggiuntivo mascherato. Sinistra Ecologia e Libertà propone agli automobilisti ed alle associazioni degli autotrasportatori e dei consumatori di organizzare uno sciopero di una settimana di acquisti di carburante nelle pompe autostradali. Chi entra in Autostrada paga nel nostro paese un pedaggio molto salato, e lo deve necessariamente caricare nei costi di lavoro; tuttavia, una volta entrati in autostrada, il pedaggio appare come il minore dei costi che gli automobilisti ed i camionisti dovranno sostenere.

In genere, il carburante in autostrada costa di più rispetto alle strade non a pedaggio, ma il prezzo si è da sempre mantenuto su livelli non certo ragionevoli, ma tali da non suscitare lo scandalo che il Gpl sta invece determinando. Se usciamo dalle varie autostrade, i prezzi alla pompa di Gpl oscillano tra i 0,599 euro (qualche rara volta anche meno) ed i 0,629, ma, appena si varca il casello, comincia una vera e propria lotteria dei prezzi in cui gli automobilisti perdono sempre. Dentro le autostrade i prezzi salgono fino a 0,744 della Shell, attraversando i 0,695 o 0,699 di Esso e K8, e via florilegi di prezzi, tutti assolutamente fuori della realtà del mercato, salvo l'eccezione, sempre alta, ma decisamente più ragionevole, dell'Agip a circa 0,651.

Ad ogni pieno di Gpl si possono subire aumenti rispetto alla media del mercato delle strade normali anche di oltre il 20%, ovvero una clamorosa tassa aggiuntiva sulle spalle degli utenti. Un pieno di Gas di circa 50 litri, quindi, da 30 euro diventa 36; insomma, gran parte del risparmio determinato dall'uso di questo carburante, giustamente incentivato con l'assenza di accise e sviluppato grazie a costosi incentivi all'acquisto, viene “mangiato” da questi assurdi comportamenti di cui il governo non si occupa. "Nei miei viaggi di lavoro in questi mesi ho preso coscienza ed ho fotografato i display delle pompe che mi hanno simpaticamente salassato e le prove sono a disposizione di tutti -spiega Fabio Roggiolani- ma le prove sono sotto gli occhi di chi le vuol vedere: basta andare nei distributori di qualsiasi tratto autostradale per accorgersi che è vero".

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