Incidente sul lavoro a Firenze: ''Basta con le morti bianche''

Rifondazione La Spezia: "Invitiamo il sindaco Renzi e tutte le istituzioni fiorentine a non abbassare la guardia e, nel rispetto della famiglia di Salvatore, si faccia tutto il possibile per fare piena luce sull'accaduto".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 settembre 2010 15:28
Incidente sul lavoro a Firenze: ''Basta con le morti bianche''

Il gruppo del Partito Democratico nel Consiglio Provinciale di Firenze esprime dolore e sconcerto per il tragico incidente sul lavoro avvenuto ieri pomeriggio attorno alle 16 e che ha coinvolto un operaio addetto alla bonifica dell'amianto al presidio sanitario di Borgo Ognissanti, nel centro di Firenze. Ormai gli incidenti sul lavoro nonostante le iniziative che da più parti si svolgono quotidianamente in materia di sicurezza "aumentano ogni giorno e si configurano come una vera e propria strage".

Oltre ad esprimere cordoglio alla famiglia del giovane lavoratore "il nostro impegno - spiega il consigliere provinciale Sandro Bartaloni - sarà finalizzato a che il tema della sicurezza e la lotta alle morti bianche siano un punto prioritario nell'agenda politica delle Istituzioni". "Basta alle morti bianche sul lavoro": lunedì 6 settembre un operaio che lavorava in un palazzo nella vecchia sede dell’Ospedale San Giovanni di Dio, è precipitato da un lucernario ed è morto. Si tratta, per Andrea Calò, capogruppo di Rifondazione comunista in Consiglio provinciale ed Andrea Malpezzi, segretario del partio, "di una nuova e drammatica morte sul lavoro, preceduta appena alcune settimane fa da un'altra morte bianca avvenuta in un cantiere di Campi Bisenzio".

Nonostante che la Regione Toscana e la Direzione Regionale dell’Inail abbiano siglato un nuovo protocollo per la sicurezza sui luoghi di lavoro e che le cronache riportino nuovi dati circa la diminuzione degli incidenti, "in Toscana la lista delle morti bianche continua ad allungarsi". Si tratta di eventi non legati al fato o alla casualità, ma "spesso sono il frutto di una scarsa prevenzione e di logiche di mercato che anche in tempo di crisi guardano meramente al profitto e alla competitività".

Pur rimanendo in attesa che la magistratura accerti la dinamica dei fatti "occorre rafforzare ogni tipo di intervento in materia di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, potenziando controlli e verifiche e rimuovendo ogni situazione di illegalità e/o illegittimità". Nessuno deve "abbassare la guardia e il livello di attenzione istituzionale e politica". Rifondazione "si unisce al dolore della famiglia per questo nuovo omicidio sul lavoro". La federazione provinciale spezzina di Rifondazione Comunista esprime l'ennesimo cordoglio per l'ennesima morte sul lavoro avvenuta nella giornata di ieri a Firenze dove ha perso la vita l'operaio edile trentaquattrenne Salvatore Iraci Sareri, residente a Sarzana.

"Un'altra disgrazia, stavolta avvenuta non nella nostra provincia ma riguardante un nostro concittadino: la sostanza è la stessa: una morte giovane, una morte sul lavoro. Una morte alla settimana: i dati Inail sono impressionanti, ben superiori a quelli di un esercito in guerra". "Tutta la nostra vicinanza alla famiglia del ragazzo non potrà bastare per lenirne il dolore. Vogliamo soltanto ribadire, e lo faremo all'infinito, che la sicurezza sul lavoro non è un vezzo facoltativo da parte delle aziende e degli stessi lavoratori, ma una condizione obbligatoria sancita da una legge, la 626, che va ovunque rispettata in pieno e che invece non viene mai applicata la 100%, nei cantieri, nei porti, nelle fabbriche e in qualsiasi altro luogo dove le persone impiegano il proprio tempo per guadagnarsi da vivere e dove invece sempre più spesso trovano la morte" si legge in una nosta stampa del partito. "Per quanto senza alcuna vergogna gli esponenti di questo scandaloso governo hanno definito "superabile" tale sacrosanta legge, e per quanto venti anni di berlusconismo abbiano oramai insegnato che è lo stesso rispetto della legge ad essere un'optional (se sono politici e industriali a calpestarla, ovviamente), noi chiediamo a voce alta verità e giustizia per Salvatore e per tutte le altre vittime sul lavoro che solo nel 2009 sono state 1050 in tutta italia (dati Inail), mentre il 2010 è a metà del corso e nella piccola provincia della Spezia si è già pagato dazio con tre caduti, di cui l'ultimo martedì scorso nel nostro porto.

Invitiamo il sindaco Renzi e tutte le istituzioni fiorentine a non abbassare la guardia e, nel rispetto della famiglia di Salvatore e di tutto questo infinito elenco di morti, si faccia tutto il possibile per fare piena luce sull'accaduto ed evitare che in futuro tali tragedie non accadano mai più" termina Rifondazione Comunista La Spezia.

Notizie correlate
In evidenza